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Escursioni. “Gente in Aspromonte” sul Picco del diavolo

  •   Redazione
Escursioni. “Gente in Aspromonte” sul Picco del diavolo

Associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” Federazione italiana escursionismo. Domenica 26 febbraio. Dal programma escursioni 2017 "I quattro elementi della natura": Il Sentiero Picco del Diavolo Itinerario Naturalistico Panoramico Storico mezzo anello. Alla scoperta di un territorio non molto conosciuto ma meritevole di essere valorizzato quale affascinante meta escursionistica. Un sentiero che percorre la circonferenza di un picco che qualcuno vuole sia stato un vulcano spentosi ormai da lunghissimo tempo, da dove si può godere uno splendido panorama in cui si uniscono gli elementi fuoco, terra, aria e acqua. Il percorso è abbastanza breve e quindi prendete tutto il tempo che volete per godervi questo paradiso naturalistico. Guardate la vasta vegetazione e vi arricchirete alla vista della sua diversità. Se cercate un percorso vicino all’acqua, anche questo sentiero vi soddisferà. Però, anche la percezione degli elementi come fuoco, terra, aria e acqua, può avere grandi effetti sulla rigenerazione psico-fisica.

Raduno ore 9.30 Crocefisso dello Zilastro.

Ore 10.00 partenza in macchina per Piano Petra Cuccuma.

Ore 10,15 Partenza Escursione Piano Petra Cuccuma.

Picco del diavolo

Tempo: Ore  5.30 - Località:  Piani di Junco - Dislivello:  1240 slm 854 - Comuni int: Scido – Santa Cristina d’Aspromonte - Difficoltà:  E. Escursionistico

Bellissimo itinerario con partenza dai piedi di una delle più belle montagne della catena montuosa dell’Aspromonte nel tratto compreso framonte Fistocchio, M. Scorda e Misafumera, in cui il crinale del Picco del Diavolo divide i Comuni di Scido e Santa Cristina d’Aspromonte. Una ricca varietà di paesaggi  e di scenari caratterizzano questo itinerario. Un bellissimo percorso aereo e panoramico. Le difficoltà sono abbastanza contenute anche se il sentiero in alcuni punti attraversa dei pendii molto ripidi. Lungo il cammino si incontrano tre gioielli come un maestoso faggio, dei grossi esemplari di tasso e una bella cascatella.

Camminare lungo i corsi d'acqua è un'esperienza piacevole indipendentemente dalla direzione di marcia. Senza grandi salite e discese si va alla scoperta del rigoglioso paesaggio fluviale e della flora spontanea. L’imponente spettacolo naturale delle cascate si ammira lungo comodi sentieri, rinfrescandosi nell’aria satura d’acqua nebulizzata.

Descrizione sentiero: Lasciate le macchine sulla dorsale aspro montana che dallo Zomaro ci porta ai piani di Carmelia, si imbocca subito la carrera che costeggia sul lato sinistro il Piano di Petra Cuccuma dopo pochi minuti si arriva ai piedi di Petra Cuccuma. Da questo punto in poi l'escursione fila via veloce, salvo brevi soste per ammirare il panorama sul mare e sulla costa nonché sulla vasta distesa dipiante di ulivo presenti nella Piana di Gioia Tauro.

Dopo pochi minuti si lascia la sterrata e ci si immette sulla vecchia mulattiera di cresta che collegava Santa Cristina con la montagna. La mulattiera scende con diversi tornanti e dopo venti minuti si è ai piedi del vecchio Vulcano che uno dei luoghi più belli del territorio. Questo è il promontorio denominato Cocuzzolo del Diavolo (Puntuni du Diavulu). Una volta giunti sul posto non sarà difficile trovare piccoli fossili come conchiglie che ricordano come l’Aspromonte, milioni di anni fa, sia emerso dai flutti del mare.

Il panorama è incantevole. Dopo una breve sosta si riprende il cammino imboccando il sentiero percorso in discesa. Si sale. Dopo circa venti minuti, si lascia la vecchia mulattiera e ci si immette in un vecchio viottolo.Il sentiero ora ha un fondo ghiaioso e pietroso, con frequenti gradini-gradoni su roccette per fortuna dai contorni arrotondati. Dopo pochi minuti si giunge alla sorgente di Piticchio. Si cammina tra boschi di leccio, roverella e faggio che tolgono la visuale sulla vallata. Si prosegue in piano su di una vecchia mulattiera e ci si addentra ulteriormente nella vallata, habitat ideale per molte specie faunistiche quali la volpe rossa, la lepre, lo scoiattolo, il tasso e, sempre più presente, il cinghiale. Non manca nemmeno qualche traccia del lupo.

Superato un tratto di sentiero scavato nella roccia, in leggera salita, si arriva a un autentico spettacolo della natura: un Faggio di grandi dimensioni e una spettacolare cascata dove l’occhio del fotografo potrà fare la sua parte.

Si piega a destra seguendo il torrente di Petra Cuccuma tra cespugli; il sentiero costeggia il torrente, ci sarà un primo facile guado. Riprendiamo, salendo leggermente e fiancheggiando il torrente, si raggiunge il secondo guado in cui occorre prestare molta attenzione per evitare bagni fuori stagionenell’acqua gelida.

L’aspetto paesaggistico di questo tratto di sentiero è veramente notevole perché caratterizzato da una rigogliosa macchia dipiante di tasso che conduce fino alla cascatella di Petra Cuccuma.

Si lascia il torrente e ci si immette sulla carrera in lieve salita. Dopo 10 minuti si arriva ai Tre Abeti. Tre piante di grosse dimensioni. Ancora qualche tornante e si è quasi in piano. Il panorama viene ora offerto dalla montagna. Arrivati sui piani di pietra Cuccuma si procede sulla sterrata a sinistra che dopo circa 1 km ci porta al punto di partenza.     

 

 

 

 


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