Escursioni. Domenica 29 gennaio, Gente in Aspromonte farà tappa a Mammola
- Redazione
Dal Programma Escursioni 2017: I quattro elementi della natura.
Il Sentiero "Crasto e Crasticegliu"
Itinerario Naturalistico Paesaggistico ad Anello
Lo spettacolare panorama di cui si gode durante tutta l’escursione, è molto vario potendo la vista spaziare dal mare Ionio all’Aspromonte grazie anche al fatto che il percorso si svolge sulla cresta delle montagne e presenta relativamente poco dislivello tranne che nella prima parte che conduce alla cima del “Pianolo du Crasticegliu” in cui si coniugano gli elementi terra e aria. Il luogo era, fino agli anni Cinquanta, attivamente coltivato, anche nelle zone oggi impensabili, data la ripidità del terreno e la vicinanza con il mare. Alcuni scorci panoramici risultano arricchiti dalla vista di alcuni antichi centri storici, che nascondono piccole meraviglie, come Santo Todaro e Chiusa, che,fra i tanti presenti nel territorio, forse sono i più caratteristici.
Primo Raduno ore: 9. 30 entrata Mammola.
Secondo Raduno: ore 10.00 Borgo Santo Todaro.
Si prosegue in macchina lungo la strada delle Frazioni dopo circa 12 km si arriva a Santo Todaro.
Partenza Escursione da Santo Todaro ore 10.15
Tempo: Ore 5.30
Località: Borgo di Santo Todaro.
Dislivello: 238m (585-823m.s.l.m.)
Comuni int: Mammola
Difficoltà: E. Escursionistico
Inquadramento territoriale
San Todaro è una piccola frazione del Comune di Mammola che dista circa 12 km dal centro capoluogo. E’ un piccolo agglomerato di case nel quale risiedono solo pochissime persone. La parete rocciosa a cui è addossato questo minuscolo centro, ospita una interessantissima cascata di considerevole altezza, situata sul lato sinistro dell’abitato. Il contesto è tale da lasciare spazio alla fantasia oltre che allietare la vista per la sua primordiale bellezza. L’insieme è un bellissimo panorama dove cielo,terra e mare si fondono in un unico grande abbraccio.
Descrizione sentiero: Lasciate le auto lungo la strada asfaltata, ci inoltriamo nel sentiero e dopo un breve tratto in salita facciamo una breve pausa per dare uno sguardo alla bellezza che ci circonda. Alle nostre spalle, verso il mare, il paesaggio si apre fin dove l’occhio riesce a guardare, lungo il litorale ionico immerso nei riflessi del sole mattutino. Volgendo lo sguardo verso i monti della Limina, ci appare all’improvviso ed in tutta la sua magnificenza, il Santuario di San Nicodemo; più a monte e è visibille il vallone Cerasara, mentre di fronte spicca il S. Elia. Ci incamminiamo addentrandoci in una fitta lecceta e dopo pochi minuti giungiamo al Piano Crasto. Si gira a sinistra tra secolari piante di castagno. Dopo un centinaio di metri facciamo una breve deviazione a destra. Percorsi circa 100 m, a sorprenderci è un castagno di immensa bellezza e dalla età veneranda. Ritorniamo sui nostri passi per riprendere il sentiero principale e percorsi circa 500 metri, si svolta a destra. Il sentiero è un po’ selvaggio invaso com’è da rami e arbusti. Superato questo piccolo ostacolo, a sorprenderci piacevolmente stavolta è un canyon scavato dalle acque meteoriche nelle rocce sedimentarie che hanno prodotto delle forme alquanto interessanti, al limite del fiabesco. Sono le Gole di Santo Todaro, luogo pieno di grotte; un luogo fuori dall’ordinario e incontaminato, con liane che dondolano penzoloni dagli alberi che fanno da cornice a quell’angolo particolare di territorio. Proseguendo, il panorama si apre sulle cosiddette Dolomiti del Sud e Monte Mutolo. Si avanza in piena tranquillità in mezzo ad una pineta. Percorsi circa 8 km dall’inizio del nostro cammino, arriviamo a “Conia d’Arrina” a 700 m di quota. In questo luogo montano troviamo una piccola spiaggia composta di sabbia molto fine, di colore chiaro. Tutto il contesto è ricco di fossili marini come le ammoniti (fossili di molluschi cefalopodi presenti soprattutto nel Mesozoico, caratterizzati da una conchiglia calcarea con dimensioni variabili, da 1cm a diversi decimetri) incastonate nelle stratificazioni della particolare formazione di chiara origine sedimentaria formatasi in ambiente marino in lungo arco di tempo e risalente a molti milioni di anni fa. Da questo punto il paesaggio si apre in tutta la sua magnificenza sia verso gli altipiani adiacenti e sia verso il mare. Si prosegue per un centinaio di metri sulla strada che porta a Malafrinà per poi prendere a sinistra, in lieve salita, il sentiero che ci porta sui “Piani du Castricegliu”. Dopo venti minuti di cammino percorsi su di un tratto pianeggiante, si arriva alla “Fontana da Porteglia”. Breve sosta per poi riprendere il cammino. Percorriamo un centinaio di metri sulla strada asfaltata, verso nord, e quindi svoltiamo a sinistra sulla strada sterrata che termina dopo 5 minuti. Quindi,si lascia la sterrata e si rosegue sul sentiero. Il percorso si snoda, a mezza costa, lungo una pista scavata nella parete di arenaria, tra lecci e macchia mediterranea. Dopo circa 20 minuti siamo nuovamente alla “Conia d’Arrina”. Da lì si prosegue per un certo tratto, sullo stesso sentiero fatto all’andata. Arrivati sui piani, al bivio, si segue la sterrata a sinistra che scende dolcemente tra lecci, castagni e pini. Dopo circa 30 minuti lasciamo la sterrata e ci immettiamo sul viottolo a sinistra in una fitta vegetazione di leccio. Si scende ripercorrendo il sentiero fatto la mattina e dopo 10 minuti siamo al punto di partenza.Il paesaggio pur essendo lo stesso visto all’andata, al ritorno, sotto la luce crepuscolare del tramonto, diventa semplicemente incantevole.
N.B. L’escursione di domenica 12/02 viene anticipata a domenica 29/01 e l’escursione di domenica 29/01 viene posticipata a domenica 12/02.