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Escursioni. Lungo i sentieri di Edward Lear

  •   Giancarlo Parisi
Escursioni. Lungo i sentieri di Edward Lear

Era ormai un po’ di tempo che non facevo una lunga camminata. Impegni di vario tipo mi hanno assorbito parecchio ed ho dovuto mettere da parte il desiderio personale di entrare a contatto con la mia terra, per sentirne i profumi ed i suoni. Ma la pausa si è interrotta grazie al progetto Kalabria experience tour 2016, promosso dalla Pro-loco di Brancaleone e dal suo presidente Carmine Verduci.

Domenica 24 aprile, infatti, era in programma la sesta tappa del tour, chiamata “Sui sentieri del tempo” ed era una ottima occasione per indossare nuovamente gli scarponi ed imbracciare la macchina fotografica. L’appuntamento era previsto per le 8.30 a Brancaleone. Dopo che tutti i partecipanti, circa quaranta persone, si sono presentati ed effettuato il censimento di rito, il gruppo è partito.

Il percorso non richiedeva particolare esperienza, ma era piuttosto lungo. I circa dieci chilometri per raggiungere l’abitato di Staiti, che con i suoi duecentosessanta abitanti circa è il più piccolo comune della Calabria, si dipanano attraverso campi coltivati, vigneti e pascoli meravigliosi in piena esplosione primaverile. La prima parte del tragitto lambisce il vecchio abitato di Brancaleone, che svetta fiero dall’alto della sua collina, dalla quale si domina l’intera valle.

Il professore Sebastiano Stranges, durante il percorso, ha arricchito il cammino con note storiche ed antropologiche sul territorio ed in particolare sul popolo armeno che, per secoli, ha abitato questi luoghi ed al cui genocidio è stata dedicata l’intera giornata. Tutta la valle, infatti, è disseminata di grotte di origine armena; le più note si trovano a Bruzzano (Rocca Armenia) ed a Brancaleone antico, ma ve ne sono ancora molte in corso di censimento. La salita prosegue lentamente, tra ginestre in fiore e ulivi secolari, sui cui tronchi corrugati è possibile scorgere volti che osservano quel nutrito gruppo di camminatori che si aggira tra quelle terre.

Grossomodo a metà del percorso ci fermiamo per una pausa, durante la quale l’amico Massimo Collini, con il quale molte avventure ho condiviso e che guida insieme a me l’associazione Imagorà quale vicepresidente, ci intrattiene con la lettura di un passo tratto da Il senso dei luoghi, il romanzo-saggio nel quale un immenso Vito Teti illumina la memoria dei paesi abbandonati di Calabria. La scelta ricade, per ovvie ragioni, sull’abitato di Brancaleone e sulle vicende del piccolo “Gianni” (Giovanni Carteri) e dei suoi familiari, l’ultima famiglia di Brancaleone. Non si può reprimere il forte senso di commozione che si prova nel calpestare camminamenti che, sebbene modificati nel corso dei secoli ed in parte trasformati in strade, sono stati le uniche vie di collegamento tra abitati, secoli fa. Vie percorse unicamente a piedi o a dorso di mulo, non certamente su comodi mezzi di trasporto a motore, e sulle quali sono stati trasportati viveri, merci, pietre e sassi, per la costruzione di antichi abituri, le cui vestigia ancora resistono ai morsi del tempo.

Il percorso, che a tratti regala vedute amplissime sulla valle, verso il mar Jonio, raggiunge la località Campolico, un pianoro sopraelevato, ricoperto di erba, nel quale si alternano vigneti, coltivi e pascoli. É la pace dei sensi. Uno di quei luoghi dove vorresti fermarti per sempre, piantare radici, proprio come quegli ulivi che, da secoli, lo popolano.Il cielo, che fino a quel momento era luminoso e limpido, popolato soltanto da alcune nuvole vaporose cullate da un vento leggero, si incupisce improvvisamente ed una leggera pioggerella bagna il nostro cammino. Non dura molto, il tempo di rinfrescarci dalla fatica della salita, poi il sole torna a splendere e scaldarci. Siamo arrivati al cimitero di Staiti e il suggestivo borgo ci appare in lontananza come un dipinto fiammingo, adagiato sul versante della montagna.

É il momento della seconda tappa rievocativa, durante la quale Carmine ci intrattiene con la lettura di un passo del Diario di un viaggio a piedi, nel quale il disegnatore Edward Lear ha riversato le sue memorie e gli appunti del viaggio che compì nel 1847 in tutta la nostra provincia. Una parte del percorso odierno, infatti, ricalca precisamente il tragitto compiuto dall’artista inglese e dai suoi compagni di viaggio, il che arricchisce di ulteriore fascino la giornata. Dopo la lettura del passo nel quale Lear ci racconta di quanto drammatica fu l’esperienza di condividere stanze e giacigli con i bachi da seta (Staiti, come altri centri dell’area grecanica, era nota per l’allevamento dei bachi), in breve raggiungiamo le “rughe” del centro storico, dove la Pro-loco di Staiti ha organizzato un pranzo a base di maccheroni fatti in casa e “pane conzato”, con il quale ci rifocilliamo dalla lunga camminata. É un momento di grande convivialità, nel quale abbiamo l’opportunità di parlare, scherzare e fare la reciproca conoscenza tra coloro che si incontravano per la prima volta.

Dopo il pranzo e un po’ di relax, Francesco Micheletti ci intrattiene mostrandoci le copie digitali di alcuni pregiati acquerelli di Lear, nei quali è possibile apprezzare la mano delicata dell’artista e che costituiscono un importante documento visivo del territorio, risalente a quasi centosettanta anni or sono. Un breve tour per il borgo ed un doveroso caffè sono il preludio al rientro. Una navetta messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Staiti trasporta alcuni membri del gruppo nuovamente a Brancaleone, ove avevamo lasciato le auto. Io ed alcuni amici, tuttavia, decidiamo di effettuare anche il ritorno a piedi, per la stessa via dell’andata, allo scopo di godere nuovamente di quei fantastici paesaggi e di cogliere la luce più calda della sera. Impieghiamo altre tre ore per tornare a Brancaleone, quando l’ultimo raggio di sole lo illumina prima di lasciarlo alla tranquillità della sera. Io e Massimo iniziamo a correre per raggiungere una curva panoramica, giusto in tempo per scattare due o tre fotografie e salutare, così, l’antico borgo, fino al prossimo ritorno.


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