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Fiumara Careri, impianto consortile. I Commissari di Bovalino diffidano il Comune di Bianco

  •   Redazione
Foto di lentelocale.it Foto di lentelocale.it

Riceviamo e pubblichiamo - Si informa che nel pomeriggio odierno questo Comune ha avviato un'attività tecnica finalizzata alla riparazione del tratto di condotta fognaria premente che insiste nel territorio di Bovalino, interessata dalla rottura avvenuta lo scorso 26 ottobre, e precisamente in prossimità del Torrente Careri (SS 106 progressiva km 84+500), che ha provocato lo sversamento dei liquami sulla sede stradale. Com'è noto, il cedimento di quel tratto di rete di adduzione si è verificato in seguito alla rimessa in esercizio, in data 6 ottobre u.s., dei propri impianti di sollevamento ubicati in prossimità del vecchio depuratore comunale (stazione di sollevamento S3), peraltro già oggetto di un precedente, recente intervento di riparazione. Nella circostanza, erano anche presenti i consulenti tecnici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri ed il personale della Capitaneria di Porto - Delegazione di Spiaggia di Bovalino.

A conclusione delle attività, il responsabile dell'Ufficio Tecnico comunale ha rassegnato a questa Commissione Straordinaria una relazione con la quale è stato posto in chiara evidenza come l'intero impianto consortile di collettamento dei reflui fognari da Bovalino verso il depuratore di Bianco risulti assolutamente inadeguato e non funzionale allo scopo. A detta conclusione era già pervenuta questa Commissione Straordinaria, la quale in data 25 ottobre decorso aveva inoltrato una circostanziata relazione indirizzata al Presidente della Regione Calabria ed al Sindaco del Comune di Bianco (nella qualità quest'ultimo di ente capofila dell'impianto consortile) con la quale si evidenziava la totale inefficienza del sistema di depurazione, sia delle stazioni di sollevamento sia delle reti di adduzione, derivante da una erronea progettazione e dei relativi lavori di realizzazione.

In particolare, la scrivente - suffragata da numerose relazioni tecniche acquisite agli atti d'ufficio - aveva evidenziato che la suddetta condotta, realizzata con tubazione PN6, risultava non idonea, proprio per le sue caratteristiche, a mantenere la pressione di esercizio sviluppata dalle pompe di sollevamento e per di più che la condotta stessa mancava di opportuni sfiati atti ad abbattere i c.d. colpi di ariete, visto il lungo tratto in continuo che adduce al depuratore consortile. In altre parole, la condotta è stata realizzata con tubazioni sottodimensionate, oltre a presentare macroscopici errori di progettazione che, inevitabilmente, la rendono assolutamente inadatta per il collettamento dei reflui verso il depuratore consortile.

Ma ancor più grave è la circostanza che, in più occasioni, si siano resi necessari ripetuti interventi sulla stessa, con il risultato che, ancora oggi, si verifichino continui sversamenti di liquami, puntualmente denunciati, provocando un significativo deterioramento delle acque marine e di porzioni significative del suolo e del sottosuolo. Emergono, pertanto, seri dubbi che gli interventi finanziati nel tempo siano stati realizzati ed eseguiti correttamente. Difatti, le criticità emerse a seguito delle verifica sulla tenuta della condotta effettuata da questa Commissione Straordinaria hanno riguardato tratti della rete, oggetto di precedenti appalti, e da ultimo gli interventi di cui al progetto concernente il rifacimento della tratta dal "Torrente "Careri" alla "Villa Romana" per un importo di 430.000,00 euro, ultimati nel 2011 dal Comune di Bianco, Ente capofila con RUP il tecnico Comunale di Bianco.

Alla luce della descritta situazione, è stato richiamato a responsabilità il Comune di Bianco in quanto, essendo l'ente capofila che ha promosso l'accordo per la realizzazione del depuratore intercomunale, è stato incaricato di svolgere le attività amministrative anche per conto degli altri Comuni o, comunque di coordinare l'azione al fine di raggiungere obiettivi condivisi. Sullo stesso Comune di Bianco gravava e grava tuttora l'onere della convocazione dei Sindaci, la mediazione tra le diverse posizioni, i rapporti contrattuali, le richieste di autorizzazioni previste dalia legge, la rappresentanza legale e il rendiconto contabile. Non da ultimo la manutenzione dell'impianto di depurazione, delle reti consortili e dei sollevamenti, nonché Pattività di manutenzione straordinaria, ai sensi del protocollo d'intesa sottoscritto i'11.07.2005 e successivamente integrato il 28.02.2012.

Questa Commissione esponeva la problematica già nota alla competente Autorità Giudiziaria che, al riguardo, ha in corso una attività indagine, dalla quale è scaturito un procedimento penale tuttora pendente.  Si evidenzia che tanto la Regione quanto il Comune di Bianco, a tutt'oggi, non hanno manifestato il minimo interesse alla problematica, nonostante che l'annosa criticità di tale sistema abbia comportato e comporta tuttora le evidenti criticità ambientali e di salute pubblica. Proprio al fine di tutelare la incolumità pubblica e a salvaguardia dell'ambiente, la scrivente procederà nuovamente alla riparazione della tubazione danneggiata, nella consapevolezza che l'intervento sarà un mero palliativo in quanto le criticità sopra riportate dell'intero impianto riproporranno inevitabilmente le medesime problematiche verificatesi nel corso degli anni. Sempre per la medesima finalità, la scrivente sta provvedendo a dare esecuzione agli interventi di cui al Programma di Effìcientamento Regionale, finanziati con deliberazione G.R. 325/2016, con cui sono state destinate al Comune di Bovalino €178.452,18 per ripristinare unicamente le stazioni di sollevamento, ancorché detti interventi, per la motivazioni sopra esposte, non siano risolutive per la totale e definitiva funzionalità dello smaltimento dei reflui insistenti in questo territorio.

Stante la situazione sopra descritta ed il danno economico che ne è sinora derivato al Comune di Bovalino, è intendimento di questa Commissione diffidare il Comune di Bianco (ente capofila) ad assumere le responsabilità derivanti dal vigente protocollo d'intesa e di intraprendere, in caso di ulteriore inottemperanza del predetto Ente, le vie extragiudiziali per tutelare gli interessi dell'amministrazione comunale.


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