Fiumara Pintammati. Eternit e gomme d'auto a due passi dal Rifugio delle Anime Randagie
- Antonella Italiano
È molto critica la situazione delle nostre fiumare, vene d’acqua a diretto contatto col mare, divenute - tra il malcostume dei cittadini e la negligenza degli amministratori - sedi abusive di rifiuti di ogni genere.
Al Pintammati, torrente al confine tra Ardore e Bovalino, esiste da molti anni una vera e propria discarica a cielo aperto. Una discarica che non gode del “colpo d’occhio” di Scinà, ma che vanta un deposito di eternit e di gomme d’auto di tutto rispetto.
Roba normale, insomma.
Su contrada Coltura, davanti alla dormiente “isola ecologica”, si affaccia una vera e propria oasi di abbai e amore: il Rifugio delle Anime randagie. La Bovalino dei volontari, dei cinofili, della civiltà che riesce a far scuola – in materia di canili e loro gestione – agli altri paesi della Locride.
Decoro e una nuova visione del randagismo sono gli elementi innovativi del progetto.
Ma, proprio alle spalle del rifugio, sede di decine e decine di visitatori, si consumano i peggiori misfatti ambientali: a qualche metro dal Pintammati e per gran parte del corso della fiumara sembra di essere dallo sfasciacarrozze. Materiali di grossa pezzatura (carrozzerie di auto e parabrezza di camion)e materiali di piccola pezzatura (plastiche e rifiuti di ogni genere); materiali biodegradabili (animali in decomposizione) e materiali cancerogeni (eternit).
Uno sfracello? No, la situazione gode anche di un certo ordine. È ammirevole infatti la decisione di depositare decine di copertoni nelle vecchie strutture seminterrate del “Tiro a piattello”.
Segno che, pur nella necessità, resiste il gusto estetico.
E arriverà la vegetazione, alta e rigogliosa, che camufferà la spazzatura.
E arriverà il fuoco che brucerà la vegetazione che camufferà la spazzatura.
E arriverà la fiumara che spegnerà il fuoco che brucerà la vegetazione che camufferà la spazzatura.
E, infine, torneranno gli zingari con i copertoni…