Menu
In Aspromonte
Cinema: Il docufilm “Terra mia” da San Luca ad Altamura

Cinema: Il docufilm “Terra mia…

di Cosimo Sframeli - ...

Recovery: UeCoop, per 80% imprese Calabria aiuti solo fra un anno

Recovery: UeCoop, per 80% impr…

C’è un clima di sfiduc...

Bovalino: La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dott.ssa Racco, scrive alle autorità competenti in merito alla situazione scuola, al fine di evitare un sacrificio ingiusto ai bambini calabresi

Bovalino: La Garante per l’Inf…

La Garante per l’infan...

Coldiretti, nubifragio nel crotonese: «dopo la grande paura il bilancio dei danni sarà pesante»

Coldiretti, nubifragio nel cro…

I violento nubifragio ...

Coldiretti, in vigore l’etichetta Made in Italy per i salumi. La trasparenza che tonifica l’economia calabrese ed è valore aggiunto per i suinicoltori

Coldiretti, in vigore l’etiche…

Adesso non conviene ba...

Bovalino, conclusi i lavori di ampliamento della Scuola dell’Infanzia di Borgo e di riqualificazione con messa in sicurezza del plesso scolastico

Bovalino, conclusi i lavori di…

L’Amministrazione Comu...

Federaccia e AA.VV. Calabria sulla VINCA al Calendario Venatorio 2020-2021

Federaccia e AA.VV. Calabria s…

Reggio Calabria 2 nove...

Coldiretti Calabria, i cinghiali sono troppi: la Regione intervenga con piani di abbattimento selettivi

Coldiretti Calabria, i cinghia…

Ci sono troppi cinghia...

Artigiani e produttori insieme al Parco dell’Aspromonte ad Artigiano in Fiera

Artigiani e produttori insieme…

Oltre un milione di vi...

Nel Parco dell’Aspromonte vive una delle querce più vecchie del mondo

Nel Parco dell’Aspromonte vive…

Una Quercia di oltre 5...

Prev Next

Il cuore di bue dell’Aspromonte

  •   Ruggero Calvano
Il cuore di bue dell’Aspromonte

Batte da secoli senza sosta, sfida il tempo e le regole della natura. Non si arrende, e non lo farà mai. Da padre a figlio, da terra a terra, di battito in battito. Ti sta tutto in una mano. Rappresenta il miracolo, il coraggio del buon soldato.

La sfida di un custode che cambia faccia per rimanere uguale, nuovo e antico per andare avanti e sfidare il mondo. Eccole le armi e gli armigeri di una guerra pacifica, l’unica in armonia col creato. Una guerra che colora di rosso senza spargere sangue, che arrossa bocca e mani, tinge lame, ma dispensa gioia senza dare dolore.

Gianni Callea, da Bova, eccolo il buon soldato, il guerriero perfetto di Calabria, l’oplita ricoperto di medaglie senza colpo ferire. Il Rambo d’Aspromonte che al posto della spada usa la zappa e non apre ferite, ma solchi lunghi e diritti che rivoltano una terra rossa carica di vita. Eccolo il suo cuore, il mitico Cuore di Bue dell’Aspromonte.

Il pomodoro che suo padre gli ha lasciato, avendolo ricevuto dal padre suo. Lui racconta orgoglioso, a occhi lucidi, della sua missione. E per quelli a cui scapperà un sorriso, da sotto gli ombrelloni, col drink ghiacciato in mano, dico di ridere poco che le estati sono sempre più brevi e le stagioni della vita sempre più in mano a organizzazioni di semidei che decidono tutto e per tutti.

Gianni conserva i semi del nostro storico pomodoro, lo fa anche con i fagioli, le zucche. OGM è per lui la peste, la fine del mondo, e non solo del suo.

Vi ho detto più volte, ma lo ripeto ancora, in questi giorni che dovrebbero essere di sol leone ma non lo sono più da alcuni anni senza che voi ve ne siate accorti. Le multinazionali hanno in mano il mercato delle sementi, i semi che producono danno vita a piante ibride incapaci di generare semi fertili.

Quello che comprate dà prodotto solo per un anno, l’anno successivo dovete comprare di nuovo se volete produrre nuovamente. Se i mercanti vi negheranno le sementi resterete a bocca asciutta e stomaco vuoto, e addio menta e lime per i mojito ghiacciati. I semi del buon soldato sono come i poveri, sanno fare solo figli, ogni colpo un pargolo. E non c’è bisogno di spade e fucili per far la guerra. Per essere un buon soldato calabrese e dare libertà alla nostra terra non c’è bisogno di spargere sangue, basta vivere secondo le regole di natura, della nostra natura. Opporsi ai potenti e accogliere gli esuli. Continuare a celebrare il matrimonio antico fra il monte e il mare e vedere le vele uscire dall’acqua per ridare vita a una delle prime terre sorta dagli oceani. Parlarsi e conoscersi. Confrontarsi per crescere e rifare dell’Agorà la piazza.

L’esercito della Locride non vuole sangue, ma succo di pomodoro.


  • fb iconLog in with Facebook