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La fiumara piú bella: il Bonamico

  •   Leo Criaco
La fiumara piú bella: il Bonamico

Sul versante orientale aspromontano, oltre all’Amendolea e alla La Verde, scorre un’altra grande e suggestiva fiumara: il Bonamico che prima di sfociare nel mar Jonio presso Bovalino (lato Sud), in contrada Frazzà, attraversa, da nord a sud, i territori di San Luca, Samo, Sant’Agata del Bianco, Casignana e Bovalino. Le sue impetuose acque, soprattutto in autunno-inverno, nei secoli, hanno solcato e modellato la stupenda vallata del Bonamico. La più vasta e affascinante di tutto l’Aspromonte.

Estensione

Essa si estende da Montalto (1956 metri) fino alle rive del mare ed è delimitata da due costoni che si dipartono dalla sua vetta verso valle. Il primo costone, quello orientale, da Montalto prosegue verso monte Cannavi, monte Fistocchio, monte Scorda, serro Cropanelli, pietra Cappa fino a serro Papà (351 metri). Il secondo costone, quello occidentale, da Montalto scende per serro Juncari, serro Cerasia, puntone Galera, monte Perre e monte Varet (581 metri).

Polsi

Il Bonamico, oltre che per le sue bellezze naturali, è molto conosciuto dagli aspromontani in quanto sulle sue sponde sorge il santuario di Polsi, che ogni anno è meta di migliaia e migliaia di pellegrini che, ivi, si recano per onorare la Madonna della montagna. Sulle rive della fiumara, sotto il Santuario, fino a qualche decina di anni fa, da luglio a settembre, venivano macellati centinaia di “animali minuti” (pecore e soprattutto capre). Dai primi di novembre dell’anno scorso, a causa di diverse frane che hanno danneggiato gravemente le strade di accesso il santuario risulta completamente isolato.

Gli affluenti

Torrente santa Venere

Questo corso d’acqua si origina nella parte alta del nostro massiccio montano da piccoli e numerosi torrenti tra i quali ricordiamo: il Juncari, il Sibilia e il Cannavi. Nel suo defluire verso la foce viene alimentato da molti altri affluenti tra i quali i più noti sono: i torrenti Menti, Costantino, Ciliti, santa Venere e la fiumara del Butramo. Come il La Verde e l’Amendolea, anticamente anche questa fiumara era navigabile e le navi di allora giungevano fin sotto l’attuale abitato di San Luca, dove l’alveo si slarga enormemente (misura circa 700 metri) grazie alla confluenza nel Bonamico della fiumara del Butramo (sponda ovest), e del torrente Santa Venere (sponda est). Quest’ultimo nasce nei pendii del serro Cropanelli e scendendo raccoglie le acque del meraviglioso vallone incastonato tra pietra Cappa e pietra Lunga, e dopo aver costeggiato il campo sportivo di San Luca versa le sue limpide acque nella grande fiumara.

Il Butramo

La fiumara del Butramo è la più lunga (circa 25 chilometri) tra gli affluenti ed è, a sua volta, alimentata da innumerevoli tributari, tra i quali ricordiamo: il Juncari, il Cancelliere, e il Campolico. Il primo si origina presso l’omonimo serro, una delle cime più alte dell’Aspromonte, e nella sua corsa verso il Butramo aumenta la sua portata con l’apporto delle acque del monte Cerasia e delle pietre di Mazzulisà sotto le quali inizia la Valle Infernale; questo è uno degli angoli più incantevoli e incontaminati del nostro massiccio, vero gioiello della natura e ricco di biodiversità. Essa è percorsa in tutta la sua lunghezza dall’alveo del Butramo ed è quasi inaccessibile a causa dei fianchi scoscesi e del susseguirsi di piccole frane, salti, cascate e bellissime pozze.

Il Cancelliere

Il Cancelliere si forma nel vallone di Potis e scendendo, passa in mezzo ai crinali Afreni-Acatti e Canu-monte Antenna, e prima di terminare il suo corso costeggia Punta Cancelliere, da cui prende il nome.

Il Campolico

Il Campolico nasce nella omonima località (comune di Sant’Agata), e scorre in una stretta gola caratterizzata da una consistente inclinazione del letto e dalla presenza di diverse cascate (più di quindici). Il Butramo e i suoi affluenti sono un vero paradiso per gli appassionati di torrentismo. Risalendo il Bonamico, a circa un chilometro dal Butramo, sulla stessa sponda, si congiunge il torrente Ciliti.

Il Ciliti

Esso si forma nei pianori di Fernia ricoperti da grande castagneto, e per buona parte del suo percorso presenta un alveo stretto e durante i mesi estivi diventa un rigagnolo. Continuando a salire il letto del Bonamico inizia a restringersi e a circa tre chilometri, sulla stessa sponda del Ciliti, confluisce il torrente Costantino, il quale si origina nelle zone più alte dell’omonimo monte ed è caratterizzato da un alveo con una forte inclinazione (pendenza) e con una piccola portata.

Il Costantino

È lungo poco più di due chilometri. A circa un chilometro dal suddetto affluente, fino a pochi anni fa si trovava il (fu) lago Costantino, formatisi da una frana di grandi proporzioni, partita dalla cima del monte Costantino in località Prache di Cucco, che ha ostruito il letto della fiumara. Superato quel che resta (una pozza) del lago a circa 4 chilometri il torrente Menti convoglia le sue acque fredde nel Bonamico. Questo torrente si origina nelle località Cerasara, Favazzina e Vocale, e lungo il suo percorso attraversa la omonima contrada, da cui il nome.


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