Lo sdegno della Vallata del Gallico: «La Cartiera non diverrà una discarica»
- Maurizio Malaspina
12 SETTEMBRE 2013
Stupore per una proposta, quella che vorrebbe riproporre un impianto rifiuti in località Cartiera di Pettogallico, decisamente anacronistica e fuori dalla storia.
Che a distanza di dieci anni da quei giorni di lotta si ritorni a parlare di un impianto rifiuti, ovvero un’industria insalubre secondo la normativa vigente, in contrada Cartiera è qualcosa di completamente fuori dalla storia. Che il sito di Contrada Cartiera, prossimo a quello che si vuole chiudere per i problemi legati al dissesto idrogeologico della zona dell’alveo del Gallico, con problematiche ancora più gravi per certi versi del sito che attualmente ospita l’impianto di Sambatello, non fosse idoneo a ricevere impianti per il trattamento rifiuti è stato sancito da almeno una decina di organi istituzionali e scientifici: l’allora amministrazione comunale di Reggio, guidata dall’attuale Governatore Scopelliti, ne deliberò il netto rifiuto, con l’allora Assessore all’ambiente On. Caridi che ancora recentemente ha confermato pubblicamente come la lotta contro l’impianto di Contrada Cartiera è stato uno dei momenti più importanti per la rivitalizzazione della Vallata del Gallico; la Provincia ha deliberato più volte ordini del giorno contrari e la stessa Regione Calabria decretò che si dovesse bloccare tutto per trovare altre soluzioni. Per non citare poi l’Autorità di Bacino e la stessa giunta per le autorizzazioni VIA del Ministero dell’Ambiente, e ancora l’Università di Reggio Calabria e associazioni, comitati, cittadini e chi più ne ha più ne metta, tutti spinti a dire “no” non semplicemente per avere fuori dal proprio orticello un’opera scomoda, ma con motivazioni incontrovertibili, come il dissesto idrogeologico, falde acquifere, il sito nell’antico alveo del torrente, i pozzi di acqua potabile a poche centinaia di metri, la vocazione rurale d’eccellenza dell’area, etc. etc. Ma ancor prima di tutto questo, la chiusura di quella partita è stata decretata dalla storia, da dieci anni di attività che di quella lotta sono figlie: ecoturismo e turismo culturale, stage residenziali, valorizzazione dei centri storici, DEAfest, nascita dell’Ecodistretto, politiche di marchio dei prodotti (DECO per l’arancia Belladonna, IGT per il vino Arghillà, etc.), attività che hanno fatto della Vallata del Gallico un unicum nella Regione per la dinamicità delle politiche di valorizzazione messe in atto e la sostenibilità dello sviluppo.
Ora, nel rispetto assoluto delle esigenze occupazionali che devono essere tutelate, i recenti provvedimenti regionali parlano di esigenza di delocalizzazione, non certo di chiusura, il che lascia pensare che non ci sia rischio alcuno di perdita di lavoro ed attività: i livelli occupazionali saranno reimpiegati e probabilmente potenziati in un nuovo sito che dovrà sorgere ma per superare criticità, non per rinnovarle o peggio ancora per potenziarle. Pertanto la questione investe la scelta di un nuovo sito per un impianto industriale che deve semplicemente andare in un’area industriale idonea a recepire centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti l’anno. Il che non può essere fatto in Contrada cartiera, area agricola, nell’alveo di un torrente, vicino ai pozzi di acqua potabile, ai centri abitati, con forti problematiche idrogeologiche. Che si pensi di riportare indietro le lancette della storia e riaprire una questione chiusa con buona pace di tutti e grazie al contributo di tutti, compresi gli attuali assetti politici regionali, provinciali e locali, delle associazioni e dei cittadini, non serve a nessuno. Si riporterebbe sfiducia dove questa è rinata, si mortificherebbe il territorio e riproporrebbe tensioni sociali ormai superate da tempo. Chiuso il commissariamento dell’emergenza rifiuti in Calabria, con le politiche ambientali riconferite alla politica, si pensava, e di questo siamo ancora certi, non ci fosse più spazio per soluzioni improvvisate e del tutto anacronistiche. Siamo pertanto certi che non si riproporranno i “giorni della Cartiera” perché siamo certi non si andrà avanti con una soluzione che non porta da nessuna parte. I giorni della Cartiera torneranno a breve invece per celebrare i dieci anni da quella lotta (iniziata il 12 gennaio 2004), celebrazioni di cui le associazioni e la cittadinanza hanno già avviato la programmazione che a breve sarà presentata. Per quel sito deve essere tempo invece, di programmare interventi compatibili e funzionali alla programmazione dello sviluppo che da anni caratterizza il territorio della Vallata del Gallico. Su questo siamo disposti a confrontarci, su progetti di valorizzazione che trovino protagoniste le produzioni locali, la riscoperta dell’identità dei luoghi, la fruizione turistica del territorio. Le idee ci sono, aspettiamo di condividerle sinergicamente con un interlocutore, come la Regione Calabria amministrata dal governo Scopelliti, da sempre attento a questo territorio. La stagione di nuovi impianti rifiuti nella Vallata del Gallico è finito da tempo.