Ma quale Centrale
- Bruno Salvatore Lucisano
Ci avete tolto tutto, ospedali, strade, ferrovie. Ci avete tolto la dignità, la gioia di vivere, il lavoro. Avete tolto la speranza ai giovani che per non suicidarsi, scappano via da questa terra.
Ci avete tolto finanche la speranza. Ma il sole, quello di una giornata di novembre come questa, non riuscirete mai a cancellarlo e mai asciugherete questo splendido mare e le secolari montagne che gli fanno da guardia. Voi, potete farvi forza, sulla fame e la disperazione degli uomini, ma non riuscirete mai ad affumicare il paradiso.
Andatevene via, per l’amor di Dio. Non ci togliete l’unica cosa pulita che ci resta, l’aria che respiriamo, con il ricatto del lavoro. Andatevene a rompervi il carbone da un’altra parte! Noi non vogliamo il lavoro, stiamo bene così, senza far nulla.
Fatela in Svizzera la vostra centrale e poi, quelli che vi promuovono e ci tengono tanto, verranno lì a lavorare. Del resto non sarebbero i primi. Dunque, lasciamo le cose come stanno, noi non vogliamo lavoro, non vogliamo centrali, non vogliamo industrie.
Noi il lavoro ce l’abbiamo già, ed è quello di cercare di trovarlo. Quello che voi proponete, non è un lavoro ma è l’ennesimo schiaffo a questa terra. Noi questa terra la vogliamo così com’è, e nessuno la deturperà, con il ricatto della fame. Noi aspetteremo con pazienza che qualcuno si faccia carico di questo problema (la nostra terra), mettendo da parte la gloria e la tasca.
La centrale, la faremo nella prossima vita. Basta aspettare, basta avere pazienza…pazienza. E poi centrale vuol dire anche “posta al centro” e noi, noi calabresi, stiamo al sud del sud.