Una capra a spasso per la Calabria
- Francesco Tassone
Razza autoctona dell’area grecanica in Aspromonte, presente anche su tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria, sull’altopiano delle Serre Calabre, nel crotonese e nella Sila. Questo sparuto numero di soggetti meno di 10.000 in toto, costituisce comunque un’intera popolazione, che pare, prenderebbe origini da un raggruppamento di capre europee del tipo mediterraneo. La capra aspromontana è però, in maggior misura, allevata nella provincia di Reggio Calabria, e soprattutto in un piccolo lembo di terra nell’area dell’Aspromonte, denominato Zomaro. Le caratteristiche morfologiche inquadrano l’animale all’interno della taglia media, con testa piccola e leggera, più grossa nel maschio, che nella femmina e il profilo fronto-nasale rettilineo. In entrambi i sessi, la peluria è uniformemente distribuita nella zona frontale, con presenza di un folto ciuffo alla base delle corna. Gli occhi di grandezza media sono vivaci ed espressivi. Le corna sono presenti in ambedue i sessi, hanno forma di lira aperta, spesso piatte e larghe alla base, nei maschi sono più sviluppate rispetto alle femmine. Le orecchie di medie dimensioni, con portamento orizzontale o eretto. Le tettole o lacinie e la barbetta sono presenti generalmente sia nei maschi che nelle femmine. Il collo è di media lunghezza, ben attaccato. Il torace e l’addome sono moderatamente ampi, la regione dorso-lombare è rettilinea, la groppa è poco sviluppata e spiovente. Le mammelle ben attaccate all’addome, sono del tipo pecorino, talvolta piriformi, con capezzoli di media dimensione. Gli arti sono leggeri nelle femmine, più robusti nei maschi, lunghi, con unghielli scuri, solidi e compatti, di colore ardesia. Il modello di pigmentazione è del tipo feomelaninico (rosso) con sfumature e tonalità diverse; ma possono essere presenti pigmentazioni del tipo eumelaninico (bruno, bianco/nero, rosso/bianco, marrone/rosso) e cintati. Ai differenti tipi di mantelli vengono attribuiti nomi particolari come càpula (Capra con cinta bianca), jèrina o jèràna (dal greco γεραυός pezzata a due colori,) ròmana (capra mezza bianca e mezza nera), mùrina (capra che ha il muso bianco), xèdela (capra nera con la pancia rossa o strisciata di bianco o marrone) làfina (capra nera con macchie rosse), ròdina (dal greco ρόδινος capra di pelo rossastro,). Esistono inoltre mantelli pigmentati, con colore rosso di fondo, che portano il prefisso ruso o risa. Cosi, rusofèlina (capra con manto di due colori), rusolàfina (dal greco μουρινός, capra con manto grigio e rossastro), risocàpula o rusocàpula (capra striata di rosso), risocàstina o rusocàstina (capra di un castagno rossastro), risofàvara o rusofàvara (capra di manto pezzato) risojèrina o rusojèrina (capra di manto bianco e rossastro), risolìvina o rusolìvina (capra di manto grigio con macchie rossastre), risomùrina rusomùrina (capra di manto rossastro con muso bianco), risopetròla o rusopetròla (capra di diversi colori con macchie rossastre), risosàgripa o rusosàgripa (capra di manto nero con muso bianco e pezzato rosso). Il pelo lungo e liscio nelle femmine, leggermente più ruvido nei maschi. Pelle morbida, fine ed elastica, dello stesso colore e tonalità del mantello, ovvero, di colore grigio-nero nelle zone a mantello eumelaninico, rosa nelle zone a mantello feomelaninico. Presenza in ambo i sessi di un sottopelo di tipo cashmere. Pelle morbida, fine ed elastica, in genere dello stesso colore e tonalità del mantello. La produzione media di latte riferibile a 210 giorni di lattazione si attesta intorno a 200 kg circa per i soggetti adulti, mentre per quelli più giovani la produzione di latte si avvicina ai 150-160 Kg in un periodo di lattazione più breve però, circa 160/170 giorni.