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Uva fragola e il suo vino proibito

  •   Francesco Tassone
Uva fragola e il suo vino proibito

Strano a dirsi ma è proprio vero. Si tratta dell’uva fragola, detta anche uva americana.Isabella, Raisin de Cassis, introdotta in Europa dal Nord America, verso i primi dell’Ottocento. È un vitigno poco resistente alle malattie, ma sopporta bene il freddo, per questo ha allignato a simili alture. Dalla sua vinificazione si ottiene una bevanda a bassa gradazione alcolica, detta vino fragola o Fragolino per il particolare aroma di fragola che i francesi chiamano framboisier o cassis e gli inglesi foxy (volpino). In passato, nelle zone delle Serre, questa bevanda poteva essere consumata sia calda che fredda ed il suo aroma era  molto apprezzato dai pastori nelle giornate fredde d’inverno e dai mietitori in quelle calde d’estate. Oggi il Fragolino trova sempre più estimatori nella gente comune, è bene sottolineare però che, secondo il nostro ordinamento giuridico, il fragolino  non può essere commercializzato come vino ma solo come bevanda a base di uva fragola. Anche se però viene consentita la distillazione che permette di ricavarne acquavite. Il perché di questa  condizione sta nella storia dell’uva fragola, poiché all’inizio dell’ottocento la “vitis vinifera” fu colpita  da un parassita, “la fillossera”, che minacciava la sua estinzione. Venne così adottata,  come  soluzione in extremis per salvare i vitigni autoctoni, l’impiego di un portainnesti dei vitigni americani, divenuti resistenti al parassita. Tra i tanti vitigni importati dal nuovo continente vi era anche l’uva fragola, varietà della “ vitis lambrusca”. Il diffondersi in modo spropositato di questi ibridi produttori diretti, ha portato ad una iperproduzione di uve, dalle quali si ottenevano vini di scarsa qualità. Così una  serie di leggi e normative, in questi due secoli, hanno regolamentato la coltivazione dell’uva fragola, consentendo la produzione di uva da destinare al consumo diretto, la commercializzazione  come uva da tavola e la vinificazione solo per il consumo domestico. Quindi il vino fragola rimane un vino proibito. Basti leggere l’etichetta di una qualsiasi bottiglia venduta come Fragolino, per rendersi conto che, quest’ultima, del Fragolino autentico ha solo il nome. Queste bottiglie sono semplici mosti totalmente insipidi, miscelati con sciroppi e altre sostanze aromatizzati al gusto di fragola. Oggigiorno, con le conoscenze e le tecnologie a disposizione, questa proibizione risulta alquanto anacronistica anche perché il problema dell’afide è stato risolto. Che dire del vino fragola? Se non che il bouquet è gradevole già al primo approccio, per morbidezza, abboccatura e leggerezza. Che la franchezza del suo profumo spicca nella sfumatura odorosa della fragola, rispetto a tutte le altre e si collega anche alla sua tipicità, riscontrando la netta impronta olfattiva del vitigno  e tutto ciò che è legato al territorio di origine.


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