Cose dell’altra Locride...
- Rocco Palamara
Da un articolo di Lotta continua del 21 novembre 1972 in relazione alla RIVOLTA DI AFRICO del novembre 1972 – 71 denunciati, 13 arrestati, 50 circa i feriti tra i rivoltosi e 16 tra poliziotti e carabinieri.
Intervista con un compagno di Africo dopo gli scontri:
D. - Qual è la situazione dell'occupazione ad Africo?
R. - Ci sono trecentosettantacinque disoccupati iscritti all'ufficio collocamento, oltre a quelli che non sono iscritti: settecento famiglie emigrate, e quattrocento emigranti pendolari che vanno e vengono la maggior parte dalla Germania.
D. - Come funziona l'ufficio collocamento?
R. - I collocatori sono due, il capo è fascista e s'è portato alle elezioni comunali a Locri, nel MSI: è legato a mafiosi e teppisti del luogo, recentemente uno preso per una rapina s'è difeso dicendo che stava invece a casa di questo collocatore. Sono questi due collocatori che svolgono la rappresentanza degli operai, scegliendo sei persone tra le più asservite: e il popolo non gli riconosce qualità di rappresentanti, perché non eletti dal popolo. Quindi tutto funziona abusivamente.
D. - Per quale motivo sono esplose le ultime lotte?
R. - La forestale di solito occupa settanta, ottanta operai per due mesi all'anno. Ultimamente ha minacciato di chiudere i cantieri, e questa è l'unica fonte di lavoro di Africo. Nello stesso momento è cominciato l'anno scolastico, ad Africo siccome c 'è disoccupazione tutti vanno a scuola, gli studenti sono circa un migliaio. E' incominciata la lotta per avere viaggi e libri gratis: gli studenti di Africo vanno a Bovalino, Locri, Siderno, Gioiosa, Roccella, sulla jonica, poi a Reggio e quelli che vanno all'università devono andare fino a Messina. Quindi i viaggi incidono moltissimo sui bilanci familiari, dalle 2500 alle 5000 lire al mese per studente, per chi va a Messina di solo viaggio sono 7500 lire.
Dopo un'assemblea di operai e studenti alla Camera del Lavoro - ma i sindacalisti non c'erano e tutto s'è svolto al di fuori dell'organizzazione sindacale - si è deciso di occupare i binari della ferrovia e la stazione di Africo. Siccome ad Africo non ci sono fabbriche e non ci sono uffici statali, l'unica forma di lotta possibile è il blocco delle ferrovie e della strada, e l'occupazione del Municipio. E' l'unico modo di dare fastidio al sistema. Per questo i sindacalisti non erano d'accordo, e non si sono fatti vivi, hanno lasciato fare.
Le prime ore dell'occupazione della ferrovia sonò andate bene: i capotreni sono scesi a bere il vino con noi; è venuto dopo quattro ore che occupavamo il commissario Fera e ha detto: "ve ne volete andare? " Il popolo gli ha risposto no, e se ne è andato lui.
Abbiamo occupato per nove ore, dalle sette del mattino alle quattro del pomeriggio: i viaggiatori dei treni erano studenti pendolari quasi tutti, e si sono associati a noi perché era una lotta che li riguardava.
D. - E quando è arrivata la polizia in forze?
R. - Sono arrivati quando abbiamo cercato di occupare il Municipio. Prima il Municipio era difeso da una cinquantina di uomini, non erano arrivati ancora i rinforzi. Il terzo giorno l'occupazione del municipio è riuscita, eravamo studenti e operai, ancora i sindacati non si sono fatti vivi. ogni sera facevamo un'assemblea popolare. Il quarto giorno facciamo i blocchi stradali; intanto si erano mobilitati gli studenti di Siderno e Locri, del collettivo anarchici della zona e altri compagni: a Locri si è fatto un corteo, che si è concluso con un comizio. Intanto ad Africo si era occupata la superstrada ionica 106, quella che porta da Reggio a Taranto. Ma ormai ad Africo c’era tutta la squadra politica della Questura di Reggio e un migliaio di poliziotti, in un paese di quattromila abitanti. Hanno caricato senza nessun preavviso, fascia tricolore, squilli di trombe, niente: sono scesi dai camion e hanno cominciato a menare. Gianni e Bruno Palamara, fratelli di Rocco, furono riconosciuti alla stazione di Bianco, dove avevano bloccato un treno, e il capitano dei carabinieri di Locri, Rocco Di monte, gridò a Gianni: "A Lei, a lei! Lo sa che ha tre denunce, e fra poco diventeranno cinque, ed è pronto il mandato di cattura anche per suo fratello Bruno ... e magari suo padre, e suo fratello Antonio!
A questo punto sono stati arrestati due compagni studenti, Bruzzaniti Antonio e Camagna Annalisa. In occasione dell’interrogatorio di questi due compagni, il procuratore della Repubblica di Locri, quello stesso che ha rinviato a giudizio Rocco, Bruno e Gianni Palamara, e gli altri compagni, ha detto: " lo qui volevo i Palamara e non voi ", e si rivolgeva al capitano, incazzatissimo.
D. - E in tutto questo i sindacalisti e il PCI che facevano?
R. - Dopo la carica e dopo gli arresti sono arrivati in forze, compresi gli onorevoli PCI Tripodi e Catanzariti, e si sono impegnati a fare uscire tutti i fermati e gli arrestati: poi vi è stato un accordo tra sindacalisti e magistratura per ottenere la sospensione dei mandati di cattura, a patto che i disordini cessassero. Intanto una delegazione del popolo di Africo era andata a parlare col prefetto di Reggio ed aveva ottenuto la promessa di un milione e mezzo per biglietti del treno e libri agli studenti, e di ottanta posti di lavoro alla Forestale per i disoccupati. L'assemblea ha respinto l'offerta degli ottanta posti di lavoro, mentre i sindacalisti volevano accettarla. Del resto, il capitano ha detto che è " il prete" che non vuole l'occupazione ad Africo.
Un altro dei motivi della lotta sono le case: c’è gente che dopo l'alluvione del '1951 aspetta ancora una casa, vivendo nelle baracche umide e pericolanti. Inoltre gli operai della forestale sono costretti a dormire, in Aspromonte, in capanne di frasche che si arrangiano da loro, mentre i capisquadra hanno le case. E' stato chiesto anche il lavoro per tutti gli emigrati.
Abbiamo cacciato a pugni e calci il sindaco, mafioso, della lista civica sostenuta da Don Stilo che, travestito da scioperante, voleva entrare all'assemblea della Camera del Lavoro.
Martedì scorso infine si è fatta una manifestazione unitaria di tutti i paesi della Jonica, per la quale il PCI si era impegnato a mandare pullman di lavoratori e studenti da Locri e da Siderno. Ma i pullman non sono arrivati e quelli del PCI all'ultimo hanno detto che non avevano i soldi per noleggiarli