Gerace. La piccola chiesa di San Giovannello
- Leonardo Longo
Nel borgo incantevole di Gerace a meno di cento metri dalla maestosa cattedrale c’è una piazzetta, denominata la piazza delle tre chiese. In questo slargo, che d’estate si riempie di giochi e giocolieri, c’è silenziosa una piccola chiesetta. Forse una delle più piccole, se non la più piccola chiesa che abbiamo in questo lembo locrideo. È la chiesa di San Giovanni Crisostomo più nota come la chiesa di San Giovannello.
La sobrietà delle sue forme architettoniche, e lo stile bizantino ben conservato, fa della chiesa di San Giovannello una delle più belle in assoluto di Gerace. La chiesetta, oggi di rito greco-ortodosso, fu costruita nel XI secolo. È a navata unica, illuminata all’interno da sette monofore arcate e laterali, con l’abside unico orientato ad est secondo l’uso bizantino, ha uno stile semplice sormontata da un tetto a capanna, il campanile è a vela sulla cuspide del lato occidentale, con ingresso sul lato meridionale antistante alla chiesa di San Francesco d’Assisi, altro gioiello architettonico dell’incantevole Gerace.
All’interno sono presenti nicchie per prothesis e diaconicòn, vi si trovano tracce di affresco ed una cisterna alimentata dalle acque piovane, raccolte attraverso una conduttura in terracotta. Nell’aula di destra si apre una cisterna, con probabile destinazione battesimale. L’abside, scoperta ad embrici, reca all’interno dello zoccolo resti di pittura bizantina (panneggio e monogrammi greci). Mentre la struttura muraria della chiesa di San Giovannello è composta da conci di pietra locale, malta e cotti. Nel 1952, subì un intervento di restauro, che ha ripristinato l’abside, che risultava manomesso da contaminazioni successive che offuscavano l’originaria forma. Tale restauro ha donato splendore all’abside, consegnandolo ai nostri occhi nella sua originalità.
San Giovannello, nella sua forma sommessa e mignon, ci consegna una spiritualità intima e riservata, ponendosi come contraltare alla cattedrale, che rappresenta l’emblema della spiritualità latina emergente. L’invito a visitare tale gioiello è d’obbligo, in specie, per recuperare quel lato intimo della propria spiritualità che il più delle volte trova la sua dimensione in questi luoghi semplici e raccolti.
Leonardo Longo
*Responsabile per la provincia di Reggio Calabria Centro Studi Ausonia