Menu
In Aspromonte
Cinema: Il docufilm “Terra mia” da San Luca ad Altamura

Cinema: Il docufilm “Terra mia…

di Cosimo Sframeli - ...

Recovery: UeCoop, per 80% imprese Calabria aiuti solo fra un anno

Recovery: UeCoop, per 80% impr…

C’è un clima di sfiduc...

Bovalino: La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dott.ssa Racco, scrive alle autorità competenti in merito alla situazione scuola, al fine di evitare un sacrificio ingiusto ai bambini calabresi

Bovalino: La Garante per l’Inf…

La Garante per l’infan...

Coldiretti, nubifragio nel crotonese: «dopo la grande paura il bilancio dei danni sarà pesante»

Coldiretti, nubifragio nel cro…

I violento nubifragio ...

Coldiretti, in vigore l’etichetta Made in Italy per i salumi. La trasparenza che tonifica l’economia calabrese ed è valore aggiunto per i suinicoltori

Coldiretti, in vigore l’etiche…

Adesso non conviene ba...

Bovalino, conclusi i lavori di ampliamento della Scuola dell’Infanzia di Borgo e di riqualificazione con messa in sicurezza del plesso scolastico

Bovalino, conclusi i lavori di…

L’Amministrazione Comu...

Federaccia e AA.VV. Calabria sulla VINCA al Calendario Venatorio 2020-2021

Federaccia e AA.VV. Calabria s…

Reggio Calabria 2 nove...

Coldiretti Calabria, i cinghiali sono troppi: la Regione intervenga con piani di abbattimento selettivi

Coldiretti Calabria, i cinghia…

Ci sono troppi cinghia...

Artigiani e produttori insieme al Parco dell’Aspromonte ad Artigiano in Fiera

Artigiani e produttori insieme…

Oltre un milione di vi...

Nel Parco dell’Aspromonte vive una delle querce più vecchie del mondo

Nel Parco dell’Aspromonte vive…

Una Quercia di oltre 5...

Prev Next

La nostra storia. Staiti: ricorre il 170° anniversario della Rivolta del 1847

  •   Redazione
La nostra storia. Staiti: ricorre il 170° anniversario della Rivolta del 1847

di Fortunato Stelitano - Forse non tutti sanno che il 5 e 6 settembre prossimi ricorrerà il 170° anniversario dell’Insurrezione di Staiti in seguito alla Rivolta di Messina, Reggio e del Distretto di Gerace del 1847. In molti si ricorderanno certamente dei Cinque Martiri di Gerace; ma cosa e quanto si sa sugli avvenimenti che in quei giorni hanno caratterizzato il Circondario di Staiti ed in  particolar modo il suo Capoluogo?

Una cosa è certa: Staiti, come solo pochi altri paesi del Distretto di Gerace, ha osato innalzare il vessillo tricolore gridando a gran voce “Viva l’Italia, Viva Pio IX, Viva la Costituzione”, in un contesto ideale e patriottico che rientrava a pieno titolo all’interno degli eventi risorgimentali che hanno segnato profondamente l’Ottocento italiano.

Per la prima volta nella sua storia, la bandiera tricolore sventolò per qualche giorno su Palazzo Cordova, sede della Regia Giustizia del Circondario di Staiti, e tutto faceva presagire finalmente un radicale cambiamento politico, sociale ed economico di quelle martoriate contrade che, però, come abbiamo potuto constatare, fu lungi dall’avvenire.

Anche a Staiti ci stava per scappare il martire se solo l’urbano di Pietrapennata non avesse sbagliato la schioppettata e non avesse sfiorato solo il cappello a quel facoltoso liberale (l'avvocato Francesco Martelli) che si nascondeva fra le montagne nei giorni successivi all’Insurrezione di Staiti. È vero che quella grande vicenda non ci ha regalato grandi eroi, ma ha senz’altro registrato attraverso gli atti giudiziari del tempo ben sedici liberali staitesi, per lo più appartenenti alla borghesia paesana, inscritti successivamente nell’elenco dei perseguitati politici in seguito agli eventi del 1847. Il martire, purtroppo, ci scappò comunque qualche anno dopo, quando presso le celle del Carcere di Reggio concludeva i suoi giorni terreni l'arciprete di Staiti don Lorenzo Musitano (1806 - 1850), arrestato ben due volte poiché considerato avverso oltremodo al Governo.

Quelle grandi giornate ebbero un prosieguo con il soggiorno in paese dei circa trecento rivoltosi di Reggio capeggiati dai fratelli Domenico e Gian Andrea Romeo di Santo Stefano e si conclusero con l’arrivo delle milizie borboniche del De Cornè dieci giorni dopo (un'ampia ricostruzione dei fatti venne pubblicata dieci anni orsono sulla rivista “Calabria Sconosciuta”).

Sarebbe bello, oltre che doveroso, poter ricordare quegli eventi, ipotizzando per un futuro prossimo l'erezione quanto meno di un marmo sul quale scolpire i nomi di alcuni fra i liberali che, alla vigilia del ’48, hanno contribuito per primi, da quell’estremo lembo della Prima Calabria Ulteriore, al Risorgimento italiano.

Sarebbe senz’altro un gesto di amore alla grande storia dell’Ottocento staitese; una storia fra le tante che chiedono oggi più che mai di essere riscoperte, studiate, amate per quello che hanno costituito e per quello che possono ancor oggi rappresentare per la nostra gente; spunti per una generale riscoperta dell’orgoglio di essere staitesi, orgoglio e riconoscenza per aver vissuto in un paese che è sempre stato presente all’interno di tutte le varie correnti ideali e politiche e che a partire dalla Repubblica napoletana del 1799, passando per i Moti del 1847 fino alla “Quarta guerra d’indipendenza” e al secondo conflitto mondiale, ha saputo contribuire variamente con idee, personaggi ed eventi.

Quando un popolo non ha più il senso vitale del suo passato – scriveva Cesare Pavese – si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia.

Staiti non ha bisogno solo di strade asfaltate, mura in cemento armato o arbitrarie ristrutturazioni di antichi siti ed edifici; serve oggi più che mai un interesse alla storia, alla cultura, alle tradizioni, agli usi e ai costumi che hanno caratterizzato un popolo e un paese, elementi dai quali trarre importantissimi spunti attraverso i quali poter ipotizzare e pianificare una generale rivalutazione della vita sociale ed economica staitese.

                                                                                                              


  • fb iconLog in with Facebook