La provocazione. Pure i draghi dicono la loro
- Gioacchino Criaco
Stiamo col cuore in mano e gli occhi puntati sullo Jonio traditore, attenti agli sbalzi del suo umore. A ogni sua arrabbiatura noi ci rimettiamo un pezzo e persi per persi, se necessario, ci rinunciamo da soli alla nostra “dignità” di opere artistiche. E casomai il consenso lo chiediamo a quel brigante del professor Cuteri e ai suoi volontari che dopo averci riportati alla luce ci nascondono col fango per proteggerci da mare e tempo. Lo chiediamo anche agli studenti delle scuole di Monasterace che con i soldi delle paghette hanno dato ristoro ai forzati dell’archeologia. Anche agli sparuti visitatori chiediamo un parere. Vorremmo che il fotografo Gerald Bruneau travestisse anche noi: tulle, perizoma, pareo, boa e anche pitoni. Siamo disposti a tutto per uscire dall’oblio, per racimolare un po’ di soldi che mettano in sicurezza il sito di Kaulon in cui ci troviamo, immortalati in mosaici unici, disegnati tessera dopo tessera da artisti immensi. Non parliamo quasi mai, ché Cuteri è di poche parole e bada solo al lavoro; i delfini che ci danzano intorno sono pesci, perciò muti, e per loro in fondo non sarà un dramma finire in mare, anzi sarà un tornare a casa. Per noi significherà sparire per sempre. Siamo meno eroi di quel che pensate, fra l’onore e la vita scegliamo l’esistenza. Se è al nostro buon nome che badate, non datevi pena, gli preferiamo una vita purchessia. O se davvero ci tenete a noi, fate come i ragazzi, mandateci un obolo, veniteci a trovare. Se non lo fate, evitate poi di protestare quando ci vedrete in tanga sulla carta patinata. Sapete poco di come siamo fatti noi. Noi si che la conosciamo la vanità dei Bronzi, li abbiamo visti per secoli assisi sui loro piedistalli a farsi ammirare da menti libere, guerrieri e mercanti di passaggio; loro su, impettiti, e noi in basso a esser calpestati dai piedi, seppur nobili. E poi, loro ritrovati dai sommozzatori, con un giallo costruito intorno che fa tanto chic, e noi dissotterrati coi soldi delle merendine. Loro in giro e noi sempre fermi. Loro per il mondo, su giornali e tv, ammirati dentro riviste glamour. E noi al massimo citati in un quotidiano locale. Loro in lotta per andare a Milano e noi in guerra per sopravvivere al prossimo uragano. Lasciateci fare e non vi arrabbiate se ci vedrete in guepiere su Vogue o Vanity Fair.