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Quando il mare fa paura!

  •   Carmine Verduci
Quando il mare fa paura!

L’Aspromonte; un’isola bellissima, imponente, ed affascinante, circondata ad ovest dal Mar Tirreno ad Est dal mar Jonio, un mare, che in questo 2013/2014 ha fatto veramente paura, mareggiate hanno colpito e flagellato le coste da Novembre 2013 all’ultima di Febbraio 2014, causando ingenti danni e tanta preoccupazione.

Il popolo costiero, abitanti e marinai, ormai hanno un certo rapporto con lo “scirocco”, che quando fa il suo ingresso dal nord Africa, si fa sentire,e non poco…

Un mare, che racconta storie di battaglie, invasioni turche e saracene, e colonizzatori greci ortodossi e bizantini, che hanno lasciato segni indelebili nella storia dei popoli natii. Un mare, che nonostante l’avanzata dell’abusivismo, dell’edilizia sfrenata, e talvolta anche dall’incoscienza umana, ci consente di capire quanto siamo impotenti difronte alla sua rabbia, difronte alla sua maestosità e grandezza.

Nella mareggiata del 31 Gennaio scorso, i maggiori danni si sono registrati nei paesi costieri: San Lorenzo M.na, Bova M. na, Bovalino M.na, Locri, Siderno, Gioiosa M.na, Roccella Jonica, Caulonia e via fino a risalire le coste verso nord  sino a Crotone, non risparmiando neanche il versante Tirrenico della Calabria sferzata anch’essa da forti venti e mare grosso,

Le strutture balneari, i lungomari e le abitazioni, sono state duramente colpite e messe alla prova da onde violentissime, che hanno causato gravissime ed in alcuni casi, la distruzione totale!

In quei giorni è stata una corsa all’ultimo scatto, sul web impazzano immagini che fanno rabbrividire, che fanno di questo mare, bellezza, ma anche sgomento, stupore e timore.

Non dimentichiamoci però dell’entroterra, che a causa delle violenti piogge ha subìto gli ennesimi e preannunciati danni; frane e smottamenti che in alcuni casi hanno causato anche l’isolamento dei centri abitanti, è il caso di citare: Natile Nuova, Roccaforte del Greco o l’entroterra di Caulonia. Le fiumare ingrossate, le montagne che franano, tutti elementi che ci riportano ai tristi ricordi delle alluvioni storiche, che hanno causato spesso l’abbandono di paesi, che oggi chiamiamo (paesi fantasma); Africo, Roghudi,Brancaleone superiore, (per citarne alcuni).

In questa ultima tempesta anche la storia, ed il patrimonio storico millenaria, e patrimonio storico è stato colpito duramente, stiamo parlando dell’area archeologica diKAULON(Monasterace M.na) già colpita nel Novembre scorso, è stato, per la seconda volta battuto da onde che hanno provocato la perdita parziale di alcune antiche mura,  giorni addietro erano infatti iniziati dei lavori di consolidamento e messa in sicurezza del sito , per salvaguardarlo dall’erosione del mare, continua ed inarrestabile. Già pronti i finanziamenti dello Stato e dalla Soprintendenza, Kaulon è ricaduta nell’incubo anche questa stavolta, sotto lo sguardo attonito della gente, che vede giorno per giorno scomparire un pezzo di storia millenaria di vitale importanza per il territorio.

Riflessioni, e pensieri si rincorrono, specie sui social network, manifestazioni di amore incondizionato per il proprio paese e la propria città, che giustamente vuole ritrovare la normalità dopo il disastro. Viene però da pensare una cosa soltanto, ma non sarebbe anche giusto agire sui collegamenti interni della Calabria, un tempo uniche arterie stradali e mulattiere, che permettevano la vita e gli scambi commerciali. Il grande patrimonio rurale, viene spesso lasciato in secondo piano, per poi andare a piangere altri “Paesi Fantasma”. Sicuramente l’entroterra Calabrese è molto ricco nel suo insieme, ed è evidente che ormai l’attenzione turistica si va concentrando soprattutto sui borghi e villaggi rurali,  patrimonio di inestimabile bellezza, ma che rischia di essere cancellato per sempre, se non si avviano dei processi di salvaguardia dei territori…


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