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Il ghiro. Chiassoso, altruista, e…attaccato alla famiglia

  •   Redazione
Il ghiro. Chiassoso, altruista, e…attaccato alla famiglia

Vorrei sapere se possibile dove e come vive, e di cosa si nutre il ghiro.

Arturo

Risponde Leo Criaco dottore in Agraria

Il ghiro (Glis glis) è un mammifero roditore con abitudini esclusivamente notturne. Per nutrirsi esce dalla sua tana appena fa buio e rientra poco prima dell’alba. È un animale chiassoso e spesso nei boschi dove vive (castagneti, lecceti, faggete, querceti) si sente il suo caratteristico canto. Si ciba di ghiande, castagne, more, nocciole, faggiola (bacca del faggio), pere, mele e foglie. A volte si nutre di insetti, chiocciole e di qualche uovo rubacchiato in qualche nido (alcuni sostengono che la sua dieta spesso e volentieri  si arricchisce anche di qualche uccelletto). Ha forme somatiche simili a quelle del topo. Da cui si distingue per la grossa e lunga coda pelosa simile a quella dello scoiattolo. È lungo circa 25-30 cm (compresa la coda) ha grossi occhi ed è provvisto di pelame fitto e morbido di colore grigio argentato sulla parte superiore del corpo, con la pancia, il petto e il sottocollo di colore bianco.

Vive e nidifica nelle cavità degli alberi più vecchi e nelle buche profonde delle rocce. Arriva a vivere anche 5-6 anni. La femmina del ghiro partorisce una sola volta all’anno, normalmente nel mese di ottobre, e dà alla luce 6-7 piccoli. Il ghiro non è un animale solitario, come erroneamente si pensa, al contrario, conduce una vita gregaria con i membri della sua famiglia (madre, padre, fratelli ecc.) formando alcune volte gruppi di circa 25-30 unità. Con la sua famiglia condivide il cibo e la tana dove vive e nidifica.

A inverno inoltrato, quando il freddo si fa sentire, la temperatura del suo corpo scende sotto i 35 gradi, i battiti del suo cuore rallentano, incomincia a sentirsi stanco, si muove sempre di meno, finché vinto dal sonno e dalla debolezza si ritira nella sua tana, chiude gli occhi ed inizia il suo lungo letargo. Normalmente il letargo dura circa sei mesi  e  termina con l’arrivo del caldo. Il risveglio secondo la leggenda avviene nel giorno di San Giovanni Battista (24 giugno).

Prima di andare in letargo, mangia tantissimo ed ingrassa fino a pesare 250-300 grammi (più del doppio del suo peso normale) cos facendo resiste meglio al lungo digiuno.

Riempie la sua tana di cibo così al suo risveglio, debole e dimagrito per il lungo digiuno, potrà mangiare a volontà e rimettersi in forma senza bisogno di uscire a cercare cibo.

I nemici più pericolosi del ghiro sono gli uccelli notturni (barbagianni, gufo, allocco, assiolo, etc.), il gatto selvatico… e il fuoco assassino che ogni anno distrugge migliaia di ettari di bosco e uccide migliaia di animali (ghiri, lepri, scoiattoli, etc.).


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