Killing surplus, il male della faina
- Redazione
Stenta, balbetta, ma alla fine, anche quest’anno, la Primavera esploderà.
Anche la tetra Padania sarà un po’ più allegra, qualche fiore ornerà il paesaggio cupo. La penisola si rivestirà di profumi e colori, da nord a sud sarà un tripudio d’amore. I nordici si scalderanno i cuori, e anche i sudici, pur se dal divano, avranno un rantolo di passione. Anche gli animali cederanno al nobile sentimento e tuberanno come colombe, anche se colombe non sono. Ogni essere si arrenderà, lieti saranno i cuori. Unici, ad astenersi, dal rimbambimento generale, come sempre, saranno volpi e faine. In loro comanda il cervello, che forse il cuore nemmeno lo hanno. La vita per loro è un agguato, perenne. Sono in giro, attorno ai pollai. E quando il controllo allenta, offuscato dal miele dell’aria, scattano impietose le fiere a decretare la fine dei polli. Per dire che un uomo sia scaltro, spesso lo si accomuna alla volpe o alla faina. Sbagliando, perché l’intelletto è diverso. La faina è ingegnosa, non furba. Studia il pollaio, e prima o poi ci entra. Quando lo fa è strage, perché non domina mai l’istinto. Ammazza tutto quello che incontra, ma via porterà solo un pollo. Quel pollaio non gli darà più carne.
La faina è carnefice e vittima della sua brama, che si chiama killing surplus. Uccide più di quanto gli serve e si ipoteca il futuro. La volpe che studia il pollaio, prima o poi lo farà suo. Ogni tanto scannerà un pollo. Con cura sceglierà il più mal messo. Le sue visite saranno rare, strettamente necessarie. Lei l’istinto lo domina. Ha il futuro garantito. É furba oltre che ingegnosa. Voi che avete i pollai preferite la volpe alla faina. Ma si che un pollo ogni tanto lo potete sostituire. Il trauma non è forte da farvi rinunciare alle uova. Vi adopererete per ammazzare la faina, con ogni mezzo, e prima o poi ci riuscirete. Quindi sudici meglio essere volpi e pensare al futuro, che far le faine per un unico pasto. Ma scherzo, non vi preoccupate, che tanto voi siete polli. E sia volpe o faina chi vi mangia, sempre in bocca a qualcuno dovete finire. E forse è meglio finirci subito che prolungare l’agonia. Si, morire insieme consola, che il male comune è sempre stato meno doloroso. Il Sud è un pollaio aperto, senza custodi. Volpi e faine gli fanno la posta, entrandoci a turno.