L'erica, l'oro verde dell'Aspromonte
- Leo Criaco
Vorrei sapere come mai in Aspromonte non si raccoglie più l’erica.
Giovanni
Risponde Leo Criaco Dottore in agraria
La radica è un ceppo legnoso che si ottiene dalla radice dell’erica arborea (erica arborea L. ). Viene utilizzata per la fabbricazione delle pipe. La raccolta avviene in primavera, una volta ogni 25-30 anni. I raccoglitori più esperti prestano molta attenzione a non distruggere tutto l’apparato radicale della pianta per non compromettere la produzione futura. Della radica solo una parte, la più pregiata, viene usata per la lavorazione. Fino agli anni ottanta del secolo scorso, la raccolta e la lavorazione impegnava centinaia di operai e artigiani. I pochi artigiani rimasti, residenti a Cittanova e nelle serre catanzaresi, sono molto abili nel trattamento della radica. La radica calabrese e in particolare quella aspromontana era molto richiesta dai fumatori della Gran Bretagna e dell’America del nord. Una parte cospicua della produzione veniva esportata in tutti i continenti. Negli ultimi anni la richiesta di radica è diminuita sensibilmente in quanto il numero di fumatori di pipa si è ridotto drasticamente, pertanto questa antica e redditizia attività, lentamente e inesorabilmente tende a scomparire. L’erica arborea (nomi locali: broera, brivera) è un arbusto sempreverde, molto rustico, si adatta bene su ogni tipo di terreno. E’ alta da 1 a 4 metri, e alcuni esemplari si alzano fino a 5 – 6 metri. I fiori sono provvisti di corolla bianca o rosea e formano una infiorescenza a pannocchia posta alla estremità dei rami; fiorisce, normalmente, in febbraio-marzo. Raramente la troviamo allo stato puro, con il leccio, il cisto, la ginestra, il corbezzolo ecc.
Forma la macchia mediterranea. E’ diffusa dalla fascia collinare, 300-400 metri, fino ai 1500 metri di altezza. La pianta di erica oltre alla radica fornisce un pregiato legno utilizzato dagli artigiani nella costruzione delle zampogne.
L’ottimo legno, duro e resistente, viene usato anche per fare manici di qualità. I nostri antenati usavano la parte terminale (80-90cm) dei rami per produrre le scope (scupa i broera).