Bianco. Dal 1 ottobre i profughi sono stati lasciati soli
- Antonella Italiano
Arriviamo al Centro Com di Bianco che sono le dieci di sera. I profughi stanno all’aperto, stranamente silenziosi; non ci vengono incontro come qualche settimana fa, piuttosto sembrano voler confondere la loro pelle nera con la notte, per sfuggirci. Sono soli al campo, da venerdì scorso, perché i Rangers hanno dovuto lasciarlo dopo che, con un incarico ufficiale da parte dell’amministrazione, e per volontà del prefetto, l’assistenza era stata protratta fino al 30 settembre.
Dal 1 ottobre invece era previsto per i profughi lo smistamento in una nuova location, più confortevole e meglio attrezzata, oltre a un presidio medico fisso, altri bagni, e tutti i beni di prima necessità che sarebbero loro serviti. Ma, nonostante questi buoni propositi, di fatto la situazione è peggiorata.
Soli, senza la possibilità di comunicare un eventuale malessere, segnalare una rissa, richiedere aiuto, attendono la notte. Mangiando di malavoglia. Senza documenti, senza soldi, senza la possibilità di comunicare con le famiglie.
E poi un’altra ancora, poi un’altra ancora.