Il Lago Costantino. Una morte preannunciata
- Carmine Verduci
La morte del lago di Costantino, annunciata dal CAI nel 2008 si è attuata senza pietà!
Oggi non rimane nient’altro che una piattaforma di detriti e pietrisco dovuta all’incessante riempimento di materiale fluviale all’interno dell’invaso naturale, di quello che un tempo fu un lago, formatosi a causa di una frana che causò l’ostruzione del torrente Bonamico nel 1973, (pare che vicino al luogo vi fosse la presenza di un monastero dedicato proprio a S. Costantino) .
Dalle fotografie effettuate da Montalto (quasi 2 mila metri sul livello del mare), la desolazione per la perdita di questo patrimonio naturalistico intristirebbe chiunque. Un tempo il lago era uno specchio azzurro ai piedi dell’Aspromonte. Pare che nessuno abbia fatto nulla per evitare lo svuotamento naturale, e addirittura si pensa che sia opera dell’uomo, per scongiurare l’inondazione dei paesi a valle (teoria del tutto sciocca a cui non si potrebbe credere, essendo che la fiumara ha un letto di proporzioni tali che avrebbe consentito il normale deflusso della massa d’acqua).
Quello che oggi rimane è un letto vuoto, la moltitudine di pesci del lago Costantino ha lasciato il posto ai detriti, a nulla sono valsi gli studi condotti dagli esperti che sostenevano l’importanza di questa risorsa idrica. Ben sfruttata, infatti, avrebbe rappresentato un valido approvvigionamento idrico in una delle zone più a rischio siccità del territorio.
La natura ha lasciato, così, che lo scorrere del fiume causasse la morte naturale di un lago un tempo ricco di flora e fauna, meta di escursionisti e di studiosi di tutto il mondo. Oggi resta a tutti l’amaro in bocca e il ricordo delle sue acque azzurre e freschissime.