A proposito della festa di Polsi del 2 Settembre...
- Antonio Strangio
Il due settembre scorso, il popolo polsiano si è riunito nella sacra valle per omaggiare e venerare la Vergine dei monti, la Madonna della montagna. Il vescovo di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva che del Santuario è anche l’Abate, ha improntato la sua omelia sulla Speranza e la Misericordia e la stampa invece di cogliere e raccontare questo straordinario messaggio, si è inventata un attacco alle ‘ndrine e agli uomini del malaffare. Un attacco assurdo e strano che ancora una volta ha fatto capire come qualcuno o qualcosa non vuole che a Polsi si preghi. Un attacco gratuito e scellerato, che non è arrivato da molto lontano, ma è stato portato avanti e divulgato in tutte le salse da quotidiani e giornalisti che in Calabria sono nati e in Calabria vivono e lavorano.
A Polsi il due settembre, sono arrivati da tutti i paesi della Calabria molti dalla vicina Sicilia, per non parlare dall’estero e soprattutto dalle lontane Americhe, perché, come ha detto un pellegrino, arrivato scalzo dopo un viaggio a piedi quasi interminabile, “l’appuntamento con Maria di Polsi viene prima di ogni altra cosa”. E tutto questo malgrado le strade non sono state ancora completate, e qualcuno s’inventa ordinanze senza ne capo ne coda, per tenere lontani dal Santuario i pellegrini.
Ma così non è stato perché ancora una volta il popolo polsiano che attraverso la comprensione della Vergine, arriva a Dio, si è attaccato alle parole dei sacerdoti e soprattutto del vescovo della Diocesi di Locri, Monsignor Francesco Oliva, per meglio valorizzare un percorso di fede che dura da secoli e nella sacra valle tocca la sua punta più alta.
«Quest’antico santuario – ha detto il vescovo – sarà per tutti un’oasi di misericordia. Maria, la donna del si, nostra compagna di viaggio è pronta ad accompagnarci, a fasciare e sanare le nostre ferite, le tante ferite di questa terra, intrisa del sangue, versato dall’odio e dalla violenza di uomini senza cuore, senza volto, senza scrupoli. Per intercessione di Maria giunga il perdono per i suoi tanti figli uccisi, sequestrati, derubati, feriti, lasciati senza vita ai margini della strada. Giunga a noi propizio l’anno giubilare: si aprono le porte del santuario di Polsi a tanti pellegrini, perché possano incontrare la Divina misericordia. Quanti l’attraversano siano “toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione”, sperimentino l’amore di Dio, che consola, perdona e dona speranza, ritrovino la gioia della riconciliazione e del perdono. L’amore di Dio, come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio, continui oggi a manifestarsi soprattutto verso i peccatori, le persone povere, escluse, malate e sofferenti”. Un messaggio altissimo, parte del quale è stato stampato sulla nuova immaginetta della Madonna che viene regalata ai pellegrini, perché il santuario – ha concluso il presule – appartiene soltanto al popolo di Dio».
Quando lo capiranno tutto questo i venditori di false notizie? E quando capiranno che dovranno smetterla di legare un luogo così carico di storia e di fede con la malavita organizzata? Perché non si chiedono e non riflettono invece, su cosa spinge migliaia di pellegrini a raggiungere un luogo così impervio, dove a parte la Madonna, la Croce e la bellezza del paesaggio non esiste nulla?