Calabria Verde, rossa di vergogna
- Bruno Salvatore Lucisano
S’intende indicare in un accadimento appena scoperto, e solo in parte, che si tratta della “punta dell’iceberg”, una metafora, un modo di dire per indicare che ancora c’è molto da scoprire e tanto deve… venire a galla.
Così nella vicenda di Calabria Verde, dove la mano d’opera della azienda, veniva usata per scopi personali dal capo, come per esempio la ristrutturazione della casa a mare, oltre ai materiali, sempre a spese della Regione Calabria. Ecco, in questo caso specifico, anziché usare l’iceberg come metafora, a me è venuto in mente che i luoghi freddi, ghiacciati, incontaminati, dove si formano gli iceberg, sono luoghi troppo luminosi e candidi per indicare una truffa e una schifezza di questo tipo.
Ed allora ho voluto immaginare qualcosa che fosse più adatto allo scopo e, così, ho pensato alla defecazione dell’elefante, appena all’inizio, prima cioè che scarichi tutta merda che ha nello stomaco.
Quindi questa storia altro non è che la punta di cacca che appare sul deretano dell’elefante, perché per il resto dobbiamo attendere. Sembra si tratti di tanta, tantissima merda.
Sono rimasti delusi quanti pensavano che il Dott. Gratteri si occupasse solo di ndrangheta, si vede che non sono bene a conoscenza delle inchieste del magistrato. Del resto una scusante è possibile, infatti quando hanno iniziato a rubare, non sapevano che a Calabria Verde sarebbe stato nominato commissario un generale dei carabinieri e che, il Dott. Gratteri, si sarebbero trasferito da quelle parti… ma tant’è!
Sembra, restando all’elefante, che a Catanzaro dalle parti della Regione, si soffrisse di stitichezza ma, finalmente, è arrivata la medicina, e vedrete che verrà fuori tanta di quella merda che raggiungerà il livello del ponte Bisantis e non ci sarà Imodium che potrà bloccarla!
Uno dei cinque indagati si chiama Magnone! È un segno del destino?