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Dalla parte delle alunne e degli alunni

  •   Francesco Violi
Dalla parte delle alunne e degli alunni

Dalla parte delle alunne e degli alunni della Scuola Primaria di Bova Marina Se ai bambini d’Italia, attraverso una politica scellerata, gli si sta negando il futuro, ai bambini di Bova Marina, attraverso l’incuria e l’irresponsabilità di alcuni, gli si sta negando il presente. Poiché i locali della Scuola Primaria siti in via Pasubio risultano essere inidonei per le attività didattiche, le alunne e gli alunni hanno iniziato l’anno scolastico in una modalità che sembra somigliare alla turnazione in fabbrica. Difatti, sono stati costretti a condividere gli spazi scolastici del Plesso della Scuola Secondaria di 1° Grado, siti in Via Montesanto, in un tempo scuola che ricorda i turni aziendali: al periodo antimeridiano tocca ai ragazzi più grandi mentre il turno pomeridiano spetta ai bambini e alle bambine della Scuola Primaria. Se per gli operai che lavorano in fabbrica, e secondo i principi del taylorismo, la turnazione fa bene ai fini della produzione, per i piccoli diversamente, presenta solo svantaggi. Dal punto di vista pedagogico non si ha la percezione della realtà, a maggior ragione se oltre alla variabile tempo, incide anche la variabile spazio. Difatti questi eroi sono chiamati non solo a leggere, scrivere e far di conto in una fase della giornata diversamente abilitata per fare altro ma sono costretti a farlo in un ambiente nuovo, con la consapevolezza di sentirsi ospiti e non padroni del luogo. Non hanno la certezza di vivere in un ambiente favorevole per l’apprendimento bensì in una precaria condizione che svilisce e determina continue disattenzioni. Non possono avvantaggiarsi dell’ampliamento dell’offerta formativa che il Collegio Docenti dispone: né progetti didattici, né attività laboratoriale, né percorsi differenziati per coloro i quali presentano svantaggi. In altre parole, non è garantito loro il diritto, sancito dalla nostra Costituzione, ad apprendere secondo i tempi e gli stili cognitivi di ognuno. Questi bambini non possono nemmeno partecipare alle attività proposte da altre agenzie formative che normalmente vengono attuate di pomeriggio: scuole di musica, corsi di sport, scuola calcio, catechismo, ecc… Le famiglie vengono private dai loro spazi e dai loro tempi, sono costrette ad enormi sacrifici, vengono caricate da ulteriori pesi sociali ed economici. Così fatta, questa situazione ruba il tempo, la voglia ed il diritto a crescere e ad imparare ad ognuno di questi bambini. Si dice che il futuro di un popolo si costruisce su banchi di scuola. Ebbene, sarebbe ora che qualche adulto, seduto su poltrone che richiedono competenza, capacità, responsabilità, lo capisse. Fin da subito…


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