Favoritismi e preferenze. Il "sistema mafioso"
- Bruno Salvatore Lucisano
Ci sono forme di abuso, di prevaricazione e di prepotenza che, tolte le armi, quelle vere, sono assimilabili ai sistemi mafiosi. E seppur non si possono annoverare tra i mafiosi le persone che compiono questi atti e favoriscono tali comportamenti, si possono comunque contare tra le persone che espletano razzismo di classe ed etico, verso alcuni uomini, rispetto ad altri uomini.
Abusare della propria autorità o della propria posizione per fini illeciti o, per avvantaggiare alcuni in luogo di altri, non va solo considerato un segno di prepotenza ma, un vero e proprio atto mafioso.
Non c’è luogo in questa Italia dove non vi siano dei favoritismi e delle preferenze: Università, Ospedali, Tribunali ecc. Ma per accorgerci di ciò, dobbiamo essere in quei posti, oppure accontentarci del sentito dire.
Quello che invece è insopportabile, è che questo sistema mafioso, ce l’abbiamo in casa e, si consuma ogni qual volta accendiamo il televisore. Non solo, paghiamo pure un abbonamento.
In questa scatoletta perversa come i suoi abitanti, potete assistere a Bruno Vespa che fa il giro delle trasmissioni per presentare il suo ultimo libro, rispetto ad altri libri editi ogni giorno che non hanno la stessa visibilità. Questo è un sistema mafioso, oltre che insopportabile.
Ieri da Giletti, su Rai uno, luogo degli italiani che pagano il canone, e che è o dovrebbe essere servizio pubblico, c’era tale Catena Fiorello che presentava il suo romanzo (menefottocomesintitola). Era lì, pagata pure con i miei soldi, non perché brava a scrivere, non perché il suo romanzo fosse un capolavoro, ma solo perché sorella degli altri due Fiorello, uno attore, l’altro comico. Questo è un sistema assimilabile a quello mafioso. Si preferiscono e si aiutano alcuni, in luogo di altri che sarebbero più meritevoli ma non hanno santi in Tv, né tra i parenti.
Qualcuno osserverà che ho scoperto l’acqua calda. Sarà pur vero, ma è pur vero, che io l’acqua calda la sputo, non la bevo.