I fanghi delle gallerie
- Bruno Salvatore Lucisano
Jack l’irlandese, spesso viene dalle nostre parti. Di solito, dorme nel suo appartamento nel villaggio Gioiello del Mare; nel periodo che è sotto sequestro, invece, va a dormire ad Antonimina. Lui infatti, è esperto di fanghi. In pratica dorme un giorno sì ed un giorno no nel Gioiello del mare perché, appunto, un giorno sì e un giorno forse, il villaggio è sotto sequestro. Chiaro? Credo di no, ma tant’è!
Dunque nella notte, è stato svegliato per un sopralluogo alle gallerie di Africo/Bianco, per valutare la frana ma, soprattutto, la consistenza del fango.
Dopo i primi rilievi, ha constatato, che il fango o fanghiglia (dipende dal sesso), ha una stagionatura di un anno. Infatti, esattamente l’anno scorso, il fango caduto sulla statale 106 è stato rapidamente tolto e riposto sul muro a secco (armacera) che vedete nella foto.
Esattamente dopo un anno, lo stesso fango è stato subito tolto e rimesso di nuovo sull’armacera, per vedere chi la vince!
Jack, ha tranquillizzato i presenti dicendo che comunque, questo sistema, chiamato in Irlanda, “il feng si sfeng” (il fango si sfanga), ha la durata al massimo di una decina d’anni.
Infatti il fango caduto, una volta rimesso sul muro a secco, di volta in volta diminuisce, fino a quando scomparirà completamente e non ci saranno più problemi alla viabilità!
Jack l’irlandese, dopo il sopralluogo è stato accompagnato, non ad Antonimina, ma nel suo appartamento a Capo Spartivento, che nel frattempo, nella notte, è stato dissequestrato.
Scusate la continua ripetizione nell’articolo, della parola fango. Non ho usato mota che, in quel macello sarebbe caduta nel burrone. Ah, per i non calabresi, mota è la femmina della moto.
Siamo nel fango!