“Il bisogno di un nuovo vento”
- Carmine Verduci
A tre giorni dal terremoto al palazzo della Regione in un’estate che ancora barcolla e stenta a decollare. Sento che nulla é cambiato da circa un ventennio a questa parte.Ed è proprio il popolo calabrese a farne le spese, quella parte di Calabria fatta di gente perbene che sogna ancora, e faticosamente, un futuro diverso per questa regione dalle mille risorse. Si parla tanto di spiagge,montagna,parchi e beni storici, alcuni rivalutati, altri che ancora aspettano di essere degnamente riconosciuti e tutelati. ma una cosa salta all’occhio, come ad esempio la gestione economica di questo governo che già ricostituito con le elezioni del 2014 sia ancora in fase di stallo, e vergognosamente all’inizio di una stagione turistica alle porte, caduta nell’ennesimo scandalo!
Dispiace anche a me parlare così, e la mia non è posizione politica e ne far politica, la mia è una constatazione di fatti e misfatti accaduti e che stanno accadendo. Io credo che siamo un po’ stanchi di tornare sempre punto e a capo, siamo stanchi di sentir parlare di Turismo e di Expo quando mancano le basi sufficienti a rilanciare una regione sul mercato turistico alberghiero.
Mi ero ripromesso di tornare a parlare di questo argomento, ed oggi non lo faccio con rabbia, ma con la piena consapevolezza che chi leggerà, comprenderà il mio messaggio. In una regione dove le spiagge sono ancora per la maggior parte “libere” e inviolate dal punto di vista urbano, dove per fare imprenditoria c’è di mezzo sempre e comunque la mala erba, dove neanche si pensa a come rilanciarle se non vietando l’accesso agli animali da compagnia, fedeli compagni che oggi grazie all’incremento nei nuclei familiari, si sono da circa un decennio, indirizzate ad una cultura del rispetto e dei servizi, che vedono gli amici a quattro zampe sempre più tutelati da leggi e obblighi.
Eppure, stento a credere a queste bandiere e bandierine blu-verdi-arancioni che spuntano come funghi da ogni dove, che ci raccontano e ci confermano che le acque godono di un ottimo stato di salute, enti ambientalisti ci onorano di questi fardelli, portati con grande fierezza dai comuni interessati.
Non mi sorprende che agli albori della stagione turistica vengano redatti dati positivi in questo senso, perché è dovuto farlo, ed è più che giusto!
Recentemente i comuni Calabresi stanno affrontando le prime delibere in materia di tutela ambientale e più specificatamente delle spiagge, ma è possibile che nessuno abbia mai pensato che il turismo “vecchio stampo”, con leggi e determine così antiche che sanno di muffa e di antiquariato, non porteranno ne innovazione ne lustro in questo senso?!
Cioè, non ci si rende conto che il turismo ha ormai raggiunto un’evoluzione diversa, che è orientata ormai su altri interessi ed altri servizi richiesti? Ce lo impone l’Europa, questa Europa che tanto unisce, quanto divide se vogliamo, ma che indirizza tutti su direzioni davvero innovative e al passo con i tempi.
Mentre c’è una parte d’Italia che sta aprendo e contribuendo ad una crescita intellettuale e di offerta turistica, aprendo ed istituendo spiagge, alberghi ed aree riservate alla fruizione dei nostri amici a quattro zampe, c’è d’altro canto una poca attenzione al problema, che si avvale di concetti così ridicoli e poco affini alle strategie di marketing turistico, che quasi quasi mi viene da pensare:« ma vogliamo parlare di turismo o parlare di favoritismi»?! non è possibile delegare i singoli o le poche associazioni ad assolvere a queste problematiche che se pur possono risultare di minor entità, altrove assumono un grande valore.
Eppure credo esista per certi versi un qualche cosa che possa redimerci dall’aver “toppato” a queste mancanze sostanziali, e non riferendomi a nessuno, (perché siamo tutti complici), vorrei spostare l’attenzione alla situazione politica attuale.
Con un grande patrimonio naturalistico e storico di cui ci vantiamo per originalità e bellezza, stiamo ancora pensando a cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, stiamo ancora assistendo a beghe politiche interne, infinite, logorroiche, fatte di passerelle, articoli di risposte e contro risposte a chi?! Non è possibile guardare ancora gli interventi da realizzare, piani sulla sicurezza stradale, sia costiera che interna, non è possibile guardare i nostri borghi, castelli, ed edifici di grande pregio storico, soffrire per la mancanza di interesse sopratutto politico, e se a ben pensare, non esiste solo la politica regionale a dover assolvere a determinate problematiche, esiste quella parte di “politichetta” che non pensa ad altro che a ridursi a“tarallucci e vino” no no, mi sa che è tutto sbagliato in questa terra, che silenziosa e causa del suo male, rimane ancora in piedi a guardare come barriere di fico d’india a sbarrare ogni tipo di innovazione ponendo sempre confini e linee sul piano culturale.
Credo che il popolo abbia fame, ma non di danaro, abbia fame di quel qualcosa che possa farla crescere intellettualmente, imprenditorialmente!
Non esistono ad oggi dei piani di rilancio del territorio, capaci di innescare meccanismi sulle quali fondare delle solide basi su cui costruire il futuro per le nuove generazioni, tutto viene ridotto al minimo, inutile e impensabile.
Allora credo che non è stato il nord ad impoverire il Sud, credo che siamo stati noi stessi ad impoverire la nostra amata terra, piena di contraddizioni ma ricca di tanta bellezza!
Siamo e risultiamo ahimè, incapaci di pensare oltre, e ci accontentiamo di regalare solo e soltanto ’ndrangheta a chi ci guarda come la terra contaminata da questa peste priva di senso.
Capisco che la ’ndrangheta come fenomeno sta arricchendo e riempiendo le tasche a molti, e credo che nulla potrà mai distogliere questo prezioso interesse, che arricchisce gli autori, e i disfattisti che pensano di indossare la maschera della legalità, propinandoci sempre e comunque la solita miscellanea di operazioni,processi e omicidi, per i quale credo che sia più opportuno far parlare gli organi competenti e nelle sedi opportune, più tosto che pensare di vendere la bruttezza di questo territorio, che non è fatto solo di ’ndrangheta, in quanto abbiamo capito che essa ha ben altri luoghi dove mettere radici, e non parlo di regioni o paesi, ma parlo di sedi di governo ormai marci solo al pensiero.
Un appello (se ben capisco che la parola di un ragazzo sarà inascoltata), rivolgo l’invito a tutti coloro che hanno a cuore questa terra, ad innamorarsene, a conoscere ed operare per il benessere del popolo, non possiamo più pensare al benessere personale, ai titoli, alle onorificenze e all’apparenza, perché queste sono tutte frutto di una teoria che è destinata a fallire, come questa politica, che pensa di far bello ciò che è brutto e far brutto ciò che potenzialmente può essere migliorato.
So bene che le difficoltà nascono oggettivamente da un problema culturale, a partire dal cittadino stesso, poco proteso al cambiamento e modo di rapportarsi ai tempi, ma credo che a piccoli passi avanti si riesca a portare avanti un processo di civilizzazione che sarà la manna desiderata.
Qui stiamo soffocando di immondizia mediatica, stiamo soffocando di tutto questo polverone di idee politiche ormai standardizzate e vecchio stampo.
Qui abbiamo bisogno di un nuovo vento politico e sociale, un vento che possa spazzare via quel grigiore messo appunto da chissà quale strategia che pensa di depredarci tutti i tesori da noi custoditi.
Non credo di aver ragione in questo senso, ma credo almeno di rendermi capace e cosciente che un altra CALABRIA e un altro modo di presentarci all’Europa e al mondo, esista, e ciò che non riusciamo a comprendere, rimpiangeremo un giorno, quando ci troveremo a non avere più appigli, a non avere più lacrime da versare per quanto abbiamo perso, in queste sterili battaglie che ci siamo auto inflitte spesso dentro cabine elettorali.