L'analisi. Non vendicatevi di Platì
- Gioacchino Criaco
Sono molti i dispiaceri che Platì ha dato a molti. É quello che non ti aspetti, che di norma non accade; è il toro che, nonostante le botte rimediate nelle segrete dell’arena, quelle che gli rifilano i picadores al suo ingresso nel campo di battaglia, sorprende tutti e in un attimo recupera forza e lucidità e invece di inseguire e sfinirsi dietro un incolpevole drappo rosso comprende subito chi sia il nemico e lo abbatte.
La Platì che non ti aspetti più è quella che non ha più nulla da perdere e persa per persa gioca per vincere e sfida ciò che di più potente si affacci alle nostre sudicie latitudini.
Al più potente dei politici nostrani (Minniti) non perdona una delle pochissime leggerezze che si concede – un paragone Platì/Molenbeek – che è la prova evidente di una colpa più dello Stato che del paese Aspromontano, perché lo Stato sa bene chi sia Stato a radicare vigorosamente la ‘ndrangheta a Platì, sradicando un sentimento solidaristico e cooperativistico che era l’elemento peculiare di Platì, altro che onorata società.
Al più potente dei politici nazionali (Renzi) non perdona quella che è sembrata un’ennesima colonizzazione, il proposito dichiarato di portare la democrazia imponendola da fuori, manco lui fosse Obama e Platì uno sperduto luogo orientale. Platì reagisce pure alla presidente della commissione antimafia (Bindi) rendendo evidente quanto essa sia a digiuno di Calabria e con la pancia piena solo dei voti che sono stati utili a darle uno scranno.
Platì mostra ancora una volta al PD nazionale l’evanescenza del figlio suo regionale (Magorno). Platì mette uno specchio davanti alla maggior parte dei sindaci locridei e nel suo riflesso fa vedere il nulla assoluto.
Con Platì ce l’hanno in molti perché ha messo a nudo le colpe di tutti, ma ha fatto anche vedere il coraggio di quelli che hanno lottato. É un esempio pericoloso di chi dimostra che ce lo si può togliere l’anello dal naso. Che la Locride deve trovarla da sola la strada, e non se ne può più di fare da consolazione agli altri.
Adesso in molti sono tentati di far pagare lo sgarbo a Platì, o a quelli che si sono opposti a piccole e grandi arroganze. Stavolta però le ripicche rischieranno solo di far lievitare la consapevolezza, di consolidare il coraggio e dare fuoco a un incendio di lotta, perché chi non è sprovveduto sa bene che la Locride, la Calabria sono un placido mare con sempre in grembo la tempesta.