L'assessore regionale alla Cultura commemora Corrado Alvaro
- Gioacchino Criaco
La Regione, come è giusto che sia, fa le cose in grande per ricordare Corrado Alvaro a sessant’anni dalla sua morte. Il più grande intellettuale calabrese del novecento ci lasciava appunto l’11 giugno del 56 a Roma.
Dire calabrese sarebbe riduttivo, e anche limitarlo a una statura gigantesca nazionale gli farebbe un torto. Come stringerlo nel ruolo di scrittore non renderebbe giustizia al suo genio. Giornalista, sceneggiatore, soggettista, antropologo, e premi che vanno dallo Strega ai David di Donatello. Si, Alvaro è stato immenso, un vero orgoglio calabro da contrapporre ai nefasti modelli che della Calabria si riportano sui media odierni. L’artista giusto per dare l’immagine più genuina della Regione, ed è per questo che il sindaco di San Luca si è mosso in sinergia con l’assessore regionale alla cultura. E ditemi se non sia fare le cose in grande, riuscire a portare in Italia, in Calabria, a San Luca, uno dei più grandi gruppi rock del mondo. Altro che manifestazioni ingessate, ricorrenze ammuffite; il sommo scrittore verrà ricordato a suon di rock, con le note dolcemente tristi dei Toto, che seguono il ritmo dei tamburi dell’Aspromonte, perché è delle percussioni aspromontane che è figlio il gruppo musicale americano da quaranta milioni di dischi venduti, fondato dai fratelli Porcaro di San Luca, figli a loro volta di un grande come Joe Porcaro, che per dirne due ha suonato in The Wall e con Sinatra.
Sarà una commemorazione grandiosa, come annunciano i titoli dei giornali calabresi che ricordano il nostro eroe; per l’occasione sarà riaperta la strada che da San Luca porta a Polsi, rovinata dall’alluvione del novembre passato…
E potrei andare avanti all’infinito con un’ironia facile e stupida, ma me ne manca la voglia. Faccio come quei comici falliti, costretti a spiegare le barzellette: non ci saranno manifestazioni sfolgoranti per Alvaro, piccoli e sobri ricordi individuali e di qualche associazione benemerita. E nessun assessore regionale alla cultura ci rifilerà nessun discorso memorabile, perché non lo abbiamo un assessore regionale alla cultura. E nessun sindaco griderà da un palco della genetica buona dei sanluchesi, a imitazione di Alvaro, perché non lo abbiamo un sindaco a San Luca. E, la cosa che più mi dispiace, i Toto non verranno a San Luca, perché i Porcaro sono quasi tutti morti, e l’ultimo sopravvissuto forse non sa neanche della esistenza di San Luca, e certo non gli frega del nostro orgoglio, perché al nostro orgoglio non è mai fregato nulla dei Porcaro.