L'inadeguatezza della segnaletica e dei collegamenti monte-mare
- Federico Curatola
Le potenzialità di sviluppo turistico legate ai luoghi ed alle tradizioni dei borghi e delle aree interne dell’Aspromonte s’infrangono sul “muro” della inadeguatezza delle infrastrutture viarie attualmente disponibili. La struttura territoriale a pettine, con le strade di penetrazione che corrono grosso modo lungo gli argini delle fiumare, rende difficile ed in molti casi impossibile il collegamento tra centri interni, cosicché questi si relazionano solo con “la marina”. Questa é una delle principali cause di isolamento e spopolamento delle aree interne.
Avendo infatti direttrici ed assi di collegamento monte-mare, l’impossibilità di relazionarsi con altri centri di mezzacosta o altri sistemi vallivi, ha causato l’impoverimento dal punto di vista dei servizi (scuole su tutti) e quindi la “fuga” verso valle di un cospicuo numero di abitanti. Le conseguenze sono quelle che conosciamo: abbandono delle attività legate alla terra, appiattimento sul terziario, squilibri territoriali forti.
Difficile pensare che si possa tornare indietro o anche semplicemente porre un freno alla continua emorragia demografica dei centri aspromontani. Difficile soprattutto a fronte della situazione in cui versano le arterie di collegamento ed in generale il sistema dei trasporti locali. La rete stradale (se di rete di può parlare) é di competenza della Provincia, la quale però non dimostra ormai da parecchi anni un interesse forte al potenziamento della rete stessa, limitandosi a malapena ad effettuare una pallida manutenzione ordinaria dell’esistente. Sarebbe servito invece un intervento deciso sul piano infrastrutturale, magari con la realizzazione di tratti di pedemontana o di viabilità di mezzacosta così a da poter mettere in relazione le comunità che abitano i centri interni. Ciò avrebbe fornito anche l’opportunità di razionalizzare i servizi (scuole, caserme, guardie mediche) evitando tagli drastici e disagi ulteriori per i residenti. Credo che ormai sia tardi, credo che ciò che è andato perduto non tornerà, neanche se da domattina si mettessero in cantiere (cosa impossibile) interventi di questo genere. Ciò che però é fattibile, e che tutti noi abbiamo il dovere di pretendere, é che le condizioni minime di civiltà e sicurezza vengano garantite a chi queste strade le percorre quotidianamente ed a quanti intendessero percorrerle per godere degli splendidi panorami e delle bellezze storico-paesaggistiche che in Aspromonte dimorano.
Qualche mese fa notavo e riportavo sul mio blog la sequenza di indicazioni stradali errate dislocate in vari centri dell’Area grecanica. Il post é stato letto, commentato e condiviso da molti internauti sui vari social network, ma con mio sommo stupore, nessuno é intervenuto per correggere quei grossolani errori riportati dai cartelli. Questi sono “segnali”, è proprio il caso di dirlo, che fanno riflettere. Lasciano intendere quanto amore e quanta attenzione sia riservata a questa parte del territorio. Anche dai suoi stessi abitanti, intendo, che non hanno visto, oppure hanno visto e taciuto, tanto i residenti lo sanno quanto dista San Lorenzo dalla SS106 e turisti non ce ne stanno. Forse è quello che ci meritiamo.
Siamo un territorio in cui nemmeno le distanze tra un paese e l’altro si conoscono più. Niente più fa scalpore. Né le cose importanti, né le piccole cose, che spesso però sono le più indicative del totale abbandono e quelle dalle quali si deve partire per cambiare quelle più grandi.