L’ufficio antimafia
- Bruno Salvatore Lucisano
Finalmente una speranza seria per la lotta alle mafie, Renzi, consiglia la Bindi di aprire un ufficio dell’antimafia, in Calabria. Era ora.
Peccato che il nostro caro venditore di fiato a perdere, no sa bene che di uffici antimafia, c’è ne sono a bizzeffe, oltre a quello della Procura guidato da De Raho, c’è quello di Libera, Riferimenti, Ammazzateci tutti, ecc.
Addirittura a Reggio abbiamo anche un Museo della ndrangheta.
Forse sarebbe meglio aprire un ufficio per contare i disoccupati, i laureati senza speranza, i morti di fame, gli sfruttati, gli emarginati, gli ammalati senza possibilità di curarsi e via di questo passo.
Un ufficio per fare la conta dei Parlamentari calabresi che hanno fatto qualcosa per questa terra, chiedere, per esempio, senza fare nomi, a Mario Tassone, in quarant’anni da parlamentare, di dirci un a sola proposta di legge o legge che ha fatto o accennato per questa terra.
E poi ci sono gli scrittori e centinaia di libri sulla ndrangheta, questi si da apprezzare, questi si hanno ridotto veramente in maniera determinante la ndrangheta. Altro che storie. Specialmente da quando questi libri entrano nelle scuole ed insegnano persino “Il giuramento dello ndranghetista”, questo è un modo straordinario davvero per combattere questa piaga. Infatti le ultime statistiche ci dimostrano chiaramente che in Calabria la ndrangheta è quasi sparita del tutto. E che cavolo.
E fatene ancora, scrivetene, se si vendono, scrivetene! Tanto i giornali che trattano un omicidio al giorno non li legge nessuno, meglio i libri.
Molti consigliano che la medicina migliore per curare il mal di ndrangheta, sia la cultura. Può darsi, per gli ndranghetisti che leggono…
In un solo modo diminuirà l’oppressione mafiosa, col lavoro, solo col lavoro.
La cultura, per chi non legge, non serve a nulla. Il lavoro per chi ha fame, si.