La provocazione.Gli eredi di Lupo Yeppy
- Mimmo Musolino
Storia dei lupacchiotti di Yeppy, allegoria metaforica politica sulle elezioni amministrative di fine maggio.
Come sono ormai lontani i tempi del lupo Kola immortalato in un magnifico racconto dello scrittore calabrese di Careri, Francesco Perri. I sopravvissuti lupacchiotti presi da una strana bramosia erano scesi in Città, non per cercare cibo, che nella montagna dell’Aspromonte non mancava grazie al numeroso bestiame allo stato brado. Essi non avevano voglia di carne di coniglio, di pollame, di capre, di agnellini e di maiali. La loro era fame di potere. Tentavano di prendere la pesante eredità di Lupo Yeppy, il quale, costretto da inconvenienti, era obbligato a vita ritirata, ed il suo primo successore, molto ingenuo ed inesperto, si fece subito catturare.
Gli agnelli non si possono trasformare in lupi solo indossando la loro pelle, e viceversa. Approfittando dei tempi di grave e persistente carestia aspettarono pazientemente il tempo opportuno, che coincideva con una domenica della fine del mese di Maggio, per far sentire i loro subdoli ululati tra la popolazione ancora disorientata e spaventata per quello che era successo in Città negli anni precedenti. Nonostante le tante battute di caccia e la buona volontà delle disarmate Guardie Aspromontane non c’era verso per farli desistere dai loro famelici propositi di potere e nemmeno le assenze forzate di alcuni di loro, o le terre e le tane recintate, con delle sbarre in ferro battuto e di filo spinato, come le riserve degli indiani nel Far West. Fatto sta che i lupacchiotti, forse anche inconsciamente, si sentivano attratti dallo loro natura “di bevitori di sangue”, ma questo lo diceva Francesco Perri riferendosi alla famiglia dei Lupi della foresta dell’Aspromonte nella bella storia del Lupo Kola.
Semplicemente che nel presente racconto il sangue non è quello delle prede animali ma bensì il sangue del popolo, sempre sottomesso e frustrato e dissanguato da innumerevoli e insopportabili tasse anche per servizi di cui non poteva godere perché il potere costituito i denari che incassava li usava come Giuda. E altrimenti come si poteva giustificare che si chiudono Ospedali, Tribunali, Uffici Provinciali e Regionali, Stazioni Ferroviarie e soppressi i treni e nel mentre arrivavano nelle case degli stramortiti cittadini, l’IMU pure per i terreni agricoli, la TARSU, la TASI, la TARI e quant’altro.
E per dirla in concreto, la tassa dell’acqua (ma spesso e volentieri nelle case vi erano rubinetti a secco e qualche volta l’acqua era rruggiata e pure inquinata se non addirittura all’arsenico come a Masella) e spazzatura (ed era facile vedere montagne di spazzatura che arrivavano fin sopra ai tetti e fino al cielo), l’ICI e l’IMU … malanova e dogghiacolica mi ‘nci pigghia puru a tassa si ‘ndavi a pagari mi si poti stari ognunu ‘nta casa sua, frabicata a prezzu i durissima fatica e i tanti massacranti sacrifici. E questo soprattutto ogni fine d’anno, sotto le feste di Natale, Capo d’Anno e della Befana e di ogni festa comandata in modo che la tassa, invece che salata, possa sembrare zuccherata. Tanto che quando si vedono i postini arrivare, che pure sono persone molto amiche, garbate, istituzionalizzate e di buon senso, subito si oscura il cuore e la vista, intravedendo la busta verde, bianca o rossa di Equitalia Sud che minaccia, per pochi spiccioli, praticamente gli “arresti domiciliari” non potendo usare più l’automobile perché colpita da quella infame e pruriginosa malattia chiamata “fiscale ganascite”. Però si legge su tutti i giornali e si sente nei radio-telegiornali che la crisi è sempre più incombente e che il debito pubblico vola alto, come uccelli rapaci sopra le teste dei Cittadini, invece di diminuire, come sarebbe sacrosanto, e c’è sempre la minaccia di continui aumenti; ma i governanti ora tutti dicono, all’unisono, che dipende ed è tutta colpa dello spread.
Ma facendo due conti alla femminina, e secondo pure la logica, i numeri del bilancio dello Stato non sembrano assolutamente quadrare e qualcuno li usa come gli piace e come gli pare. Se con lo “spending review” (ora questi politicanti parlano straniero, affinchè il popolo, oltre che il contenuto, non comprenda nemmeno le parole nude e crude); quindi se aumentano le tasse e diminuiscono le spese, anche quelle dei Ministeri e del Capo del Governo ( ?! ), e stanno facendo pagare (e quasi, quasi ci razionano pure l’aria che respiriamo) come mai è possibile, “santudiavulu”, che i debiti pubblici e la disoccupazione, soprattutto dei giovani e delle donne del Sud, siano in continuo aumento? Ma di questi pensieri e grattacapi i lupacchiotti di lupo Yeppy, di cui si parlava in precedenza, non gliene frega una “cavolazzolata”, non hanno alcun interesse, per loro l’unico e solo pensiero e preparare il terreno fertile e produttivo per poter affrontare al meglio l’impegno decisivo dell’ultima domenica del mese di Maggio. Però questa volta, al contrario degli ultimi decenni, giusto pensando alle cose che sciaguratamente si erano avverate in anni passati, alcuni cittadini, soprattutto giovani, forse riflettendo sulla loro sopravvivenza ed a quelle delle future generazioni, hanno pensato di preparare non solo degli importanti ed inaccessibili rifugi per salvarsi dall’attacco feroce del branco di lupacchiotti, ma anche e soprattutto di sferrare un contrattacco e costringere gli stessi lupacchiotti a tornare nel loro giusto e naturale posto: le tane della foresta.
Ma alla riuscita di questo strategico e salutare piano era necessario ed indispensabile, come l’acqua e come il pane, l’aiuto del Popolo sovrano. A dire il vero i Signori Commissari Eccezionali e di Giustizia ed anti-‘ndranghitisti, in qualche maniera, anche se non esplicita, avevano allertato i cittadini, come si fa per le alluvioni e i terremoti, del pericolo incombente. E tra le righe si poteva benissimo capire come comportarsi quando si sentiva l’ululato feroce e forte dietro le porte, che era giusto fare le barricate e non aprire l’uscio a tali portenti e non badare alle promesse, ai ricatti e alle minacce e poi andare a votare secondo coscienza e liberamente.
Ah! Il Popolo. Chi mai riuscirà a capirne l’intima essenza! Come si è comportato nella prima storica manifestazione di democrazia diretta? E cioè quando Ponzio Pilato (lo Stato) domandò alla folla brulicante ed impaziente di scegliere chi condannare a morte tra Barabba e Gesù Cristo. La folla votò, per acclamazione, di salvare Barabba il criminale! E Gesù Cristo fu inchiodato sulla Croce e morì flagellato tra atroci sofferenze. Però questo si verificò prima della Resurrezione ed il popolo, al tempo della scellerata scelta, ignorava questo fatto miracoloso che trasformò completamente la storia del mondo!
Per aiutare a capire l’essenza intima del popolo, viatico di profonda riflessione, possono essere le idee ed i concetti espresse da Francesco Perri nel suo capolavoro “ I Conquistatori “, la grande opera che descrive fedelmente l’avvento del fascismo, e prima ancora che tale “male assoluto” penetrasse nelle visceri e nell’anima del popolo italiano rodendolo come un tarlo velenoso. Così scrive Francesco Perri pensando al popolo “…quando si pensa a queste folle anonime, ottuse e buie, che mettono fiumi di forza nella storia e non hanno storia, che sono la materia bruta dell’avvenire e non hanno avvenire, si rimane perplessi e ci si domanda: che cosa sarebbe la vita sociale se ognuna di queste creature avesse una personalità come noi la concepiamo, avesse una ambizione, un sogno, una coscienza della sua eguaglianza e l’aspirazione alla sua libertà?“ Poi continuava:“ …spesso ascoltando quei cori nelle serre estive mi sono domandato: perché il canto dei lavoratori è malinconico anche quando è un canto d’amore? Perché il canto della folla umana che da millenni è ricacciata indietro da tutti gli sfruttamenti e da tutte le oppressioni, e pure ama, genera, soffre, combatte, battuta ed imbattibile, sfruttata e rapace come la forza della vita. É la folla che prepara le generazioni, i nuovi ceti dominanti, le nuove tempeste ed è sempre senza volto e senzaforza sua propria, pur avendo in se tutta la forza e tutti i volti …“.
Ma per sapere come finisce la storia della feroce lotta per una nuova conquista del potere dei lupacchiotti di Lupo Yeppy, e se ancora il popolo, anche e soprattutto per sua stessa colpa, finirà ancora in pasto alle belve bramose di potere, nonostante tutta la Storia vissuta tragicamente sulla sua pelle, bisogna aspettare soltanto il primo giorno del prossimo mese di Giugno .