La provocazione. I messaggi su Twitter e le lezioni in TV
- Bruno Salvatore Lucisano
C’è un messaggio su Twitter di Andrea Camilleri, che recita così: «Caro ragazzino di casapound (scritto così), che oggi hai fatto il blackblock (scritto così), lo sai che rompendo le vetrine delle banche non fai la rivoluzione?». Mi verrebbe subito da dire: «Caro scrittore di romanzi gialli, dove l’assassino lo conosci solo tu, lo sai che continuando a scrivere di Montalbano, la rivoluzione non la fai neanche tu?». Sembra un film già visto, gli intellettuali organici al potere e pieni di denaro, quelli che stanno benissimo così come si sta, entrano e ci spiegano che quelle cose successe a Milano, non si fanno. C’è chi lo fa spiegando (Camilleri), che non è spaccando vetrine che si fa la rivoluzione, c’è chi (Fazio), spiegando dalla Tv di Stato, che in fondo, in fondo, quei bravi ragazzi non hanno fatto poi tanti danni. Benestanti che mettono pace per stare in pace. Senza vergogna, credendo con quella superbia e spocchia di esseri superiori, di poter dire e fare tutto quel che è consentito. Mentono sapendo di mentire. Prostituiscono il loro intelletto per adeguarsi al potere, per un pugno di vile denaro. La mangiatoia è bassissima, guai a disturbare. Menomale che qui da noi abbiamo altro di cui preoccuparci. Qui non c’è denaro ma in compenso c’è malaffare. Non c’è benessere, ma grazie alle onde del mare arrivano altri poveracci, più poveracci di noi. E quando abbiamo l’occasione di spiegare queste cose, magari nella Tv di Stato, la utilizziamo, invece, per parlare di ndranghita, tanto per non perdere l’abitudine e aumentare il turismo di barche piene di stracci. Ce la prendiamo con la Chiesa, poi con l’Onu, la prossima volta col Padreterno e confezioniamo libri che non servono allo scopo se non a quello di aumentare il conto in banca, in alcuni casi, o vendere qualche copia ai familiari, in altri. Mi fermo qui perché sono ancora utile alla mia famiglia e non vorrei passare il resto della mia vita al fresco anche se ora, con l’arrivo dell’estate sarebbe di buon auspicio. Poi, tra l’altro, mi perderei lo spettacolo della “Gara delle barche”!