La riflessione. Barattieri e cacca in Tv
- Bruno Salvatore Lucisano
Ai tempi di Dante, era Lucca il regno dei barattieri (da non confondersi con i meloni immaturi), quelli che oggi, sono dappertutto. Sono i dannati della V Bolgia dell’VIII Cerchio. Sono gli stessi che commisero quello che in tempi moderni, è il reato di concussione. In sostanza sono quelli che usano le cariche pubbliche per arricchirsi attraverso la compravendita di provvedimenti, permessi, privilegi ecc. Solo oggi 69 arresti a Napoli. Non passa giorno che un giornale, un telegiornale, non commenti reati di qualche politico. Soltanto che ai tempi del sommo poeta, anzi meglio, nella sua infinita immaginazione, questa gentaglia veniva sommersa nella pece bollente e, lì vi restava, totalmente coperta. Non solo, non c’era né Appello né Cassazione ma, venivano sorvegliati dai Malebranche che erano dei diavoli, armati di bastoni uncinati che afferravano quanti cercavano di fuggire, straziando loro, le carni.
Il demone dice ancora che Lucca era pieno di barattieri, tranne Bonturo Dati. Ma questa era una affermazione ironica, infatti questo tizio era il più grande barattiere della città.
È come dire oggi che in Italia sono tutti mafiosi, tranne Riina!
Credo fermamente che ci sia da rivedere qualcosa, anzi, molte cose. Stiamo camminando, da tempo, sulla tragica via del non ritorno e la meta, appare irrimediabilmente prossima. A questi abusi, a queste malefatte, bisogna reagire energicamente, rimettendo con le buone o con le cattive le regole della democrazia che oggi sono offese ed usurpate, il più delle volte, da emeriti ignoranti che conoscono solo il modo di rubare. E l’ignoranza si fa strada, irrimediabilmente, con la Tv.
Giustappunto ieri sera, un intero pubblico in una trasmissione televisiva, si è alzato in piedi, all’entrata di Rocco Siffredi. Siamo nella cacca, siamo nel mare Ionio.
Ecco, c’è qualcosa che non va e se va, è marcia indietro.
Buona fortuna.