La riflessione. Candidati tutti chiacchiere e distintivo!

A Reggio non mi candido a sindaco perché c’è la ndranghita (Angela Napoli 2011)…

Stamattina appena sveglio dopo aver fatto un giro sul web per leggere le notizie che più mi interessano, mi sono trasferito sulla mia pagina facebook per vedere le novità e, come capita a chi vive questo inferno, mi si invitava a condividere un mio “stato” pubblicato nel 2011.

Ho letto di che si trattasse ed ora, in questo momento, lo mando col telefonino, in maniera che sappiate che non racconto bugie.

Se c’è una cosa di cui sono certo è che le chiacchiere le porta via la memoria, mentre la poesia rimane perché oltre ad essere presente sul web, per quanto mi riguarda, è presente sui libri e, a volte, s’impara a memoria. Poesia popolare e dialettale.

Quando leggerete di cosa si tratta vi renderete conto che noi viviamo in una trappola eterna, una tagliola arrugginita per topi, dove ci divincoliamo vivi, ma non riusciamo mai a liberarci. Queste le due strofe e la premessa…

La signora Angela Napoli (componente commissione antimafia) non si candida a sindaco di Reggio Calabria perché c’è la ndranghita! (Post del 15/4/2011)

Quandu non nc’era a ndranghita

Di ndranghitisti esti china Rriggiu

A Napuli, com’a vurpi è furba,

E pammi teni artu u so’ prestigiu,

Nta l’elezioni si candida a Cuba.

Ma daveru nci voli facci tosta,

Datu ch’esti na deputata “vera”,

Quandu si candidau, no fici apposta,

Ma tandu, a Rriggiu, a ndranghita… no nc’era.

Ecco l’ho rivista e corretta rispetto a quella del 2011 ma la sostanza è la stessa.

Nel frattempo, un uomo di Rocca Imperiale è stato fermato davanti al municipio di Palizzi. Lo sconosciuto sembra che volesse presentare la sua candidatura a sindaco di quel paese. Appena è stato rassicurato che a Palizzi c’era già un sindaco, non c’erano elezioni e né ndranghita, è ripartito con un foglio di via dalla stazione ferroviaria di quel paese.

Sembra sia stato visto nei pressi di Cirella di Platì. Un abitante del luogo gli ha chiesto chi fosse e lui ha risposto che era lì per candidarsi a sindaco. A quella risposta l’abitante di Cirella, ovviamente ndranghitista come quasi tutti gli abitanti tranne quelli che votano PD, gli ha risposto da buon mafioso: «Tu sei solo chiacchere e distintivo, chiacchiere e distintivo!». Il mal capitato, non avendo nel suo bagaglio culturale il coraggio dei piduini, sta ancora correndo per ritrovare il paese di residenza e… la sua identità.

Ps.: Quello che non ho mai capito è perché i voti sono mafiosi alle comunali, ed invece sono buoni per tutte le altre competizioni elettorali, salvo rare eccezioni.