La riflessione. Di 'ndranghita, di Bindi e di Pd
- Bruno Salvatore Lucisano
É questione di lingua italiana. Se M. M. (uso le iniziali perché é nei servizi segreti e non voglio che lo scoprano) avesse detto: «A Platì, in alcune famiglie è radicata la ndranghita’» nulla si poteva obiettare. A Platì, qualche famiglia mafiosa c’è, e nessuno lo nega. La grande offesa è chiamare tutti ndranghitisti!
É per questo motivo che deve chiedere scusa, M. M.
Perchè sarebbe come dire: «Nel PD è radicata la ndranghita».
Non è vero, alcuni esponenti del PD sono ndranghitisti, ma abitano in luoghi diversi della Calabria e, quindi, non sono ndranghitisti.
Poi ci sono anche ndranghitisti nel PD nostrano e calabrese, ma quelli verranno fuori un po’ per volta (da qualche giorno si è iniziato da Cosenza), man mano che arrivano i soldini, man mano che arrivano i lavori, man mano che piano, piano arrivano i… carabinieri.
Perché la ndranghita sta col potere, signorina Bindi, la ndranghita sta dove ci sono i soldi, dove ci sono gli appalti. Loro si fanno i soldi e voi fate chiacchiere.
Se ha buona memoria, signorina Bindi, si ricorderà che la ndranghita l’hanno trovata persino in tutti, dico tutti, i partiti in cui lei ha militato! Partendo dalla buonanima della DC e fino al PD attuale. Non sarà così ingenua da pensare che nessuna famiglia mafiosa ha votato PD nelle politiche dove lei era capolista. O penserà davvero che nessuna famiglia ndranghitista ha votato PD alle ultime regionali.
Se la ndranghita è dappertutto, come dite, c’è anche da voi e con voi. Il PD non è vergine di ndranghita.
A Platì la ndranghita può solo spartirsi la fame, la stessa che c’è in tutti i comuni calabresi, con qualche rara eccezione.
Perché se ci fosse questa ndranghita soffocante, signorina Bindi, lei dovrebbe essere più presente in Calabria, anziché fare una gita una volta ogni sei mesi. Dovrebbe sedersi sul trono dove l’hanno eletta, 365 giorni l’anno; perché qui è stata votata e perché qui c’è la mafia!
Portate lavoro, che non c’è più. Portate pane che non c’è più. Non umiliate la dignità delle persone dopo che avete fatto politica per trent’anni e, invece di prendervela con gli altri, nascondendo la “vostra” chiara incapacità dietro il velo della ndranghita, assumetevi le “vostre” responsabilità perché ce ne avete a iosa.
É lei che è stata nel Parlamento, prima europeo e poi italiano, e c’è tutt’ora, da quasi trent’anni. Non io.
É lei che deve dare risposte. Non io.
É lei che deve lottare le mafie, non io!
Altro che colpa del vescovo, dovreste solo inginocchiarvi e baciare le mani a preti e vescovi per il lavoro che svolgono nell’inferno in cui, a volte, bruciano.
Lei, democristiana stagionata, pur di stare al potere ha accettato di stare con i comunisti e con i fascisti e, ora, con Verdini. Altro che raccoglitori d’olive! Altro che ndranghita radicata; la ndranghita è in superfice, si vede e nessuno la vede, o si vede quella che si vuole vedere! Se Verdini fosse calabrese, sarebbe latitante sul monte Iacono! Invece è libero sul Monte Citorio e fa le leggi assieme al PD.
Io sono onorato di essere calabrese, perché stante così le cose, faccio più fatica di lei ad essere un uomo onesto! Anzi sa cosa le dico? Mi sposto la cittadinanza a Platì, poi faccio domanda anch’io di entrare nella ndranghita. Non so se mi prendono (ho sessantaquattro anni), non so se riuscirò ad arrivare a padrino, ma almeno qualche lavoretto me lo faranno fare. Poi mi candido a sindaco, prima però faccio delle foto con Renzino.
Sembra vi siate messi in testa di prendervi anche lo stipendio che si dà al sindaco di Platì, ma dai, almeno quei soldi, lasciateli in quel comune.
La signorina aspirante sindaca si trovi altro lavoro. E poi, se non è esperta di ndranghita, come può fare il sindaco agli ndranghitisti?!
Il correttore automatico continua a segnarmi “ndranghita” con il rosso, mentre scrivendo “ndrangheta” non dà errore.
Vuoi vedere che anche la ndranghita si è italianizzata?
Buona giornata signorina Bindi, venga più spesso a trovarci, tanto la benzina la paghiamo noi.