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La riflessione. Gratteri, ‘ndrangheta e company

  •   Vincenzo Carrozza
La riflessione. Gratteri, ‘ndrangheta e company

Provo a fantasticare…

Per quanto ci si possa spremere le meningi, circa i recenti episodi delittuosi accaduti nella Kalabria, e nella LoKride in particolare, si giunge a poche spiegazioni degne di un senso logico. Gli attentati al giovane sindaco di Gioiosa Jonica (la “sforacchiatura” della sua autovettura e l’incendio del camion della nettezza urbana), l’incendio dello scuolabus del comune di Mammola, l’attentato alla cooperativa del Goel.

L’incendio di auto, portoni di casa ecc. e i frequenti danneggiamenti di beni di uomini delle istituzioni e altri episodi criminali, fanno da corollario naturale all’intimidazione, indiretta, subita dal dr. Gratteri, e possono significare almeno due cose: l’esistenza di apparati dello Stato deviati che agiscono secondo un piano preordinato (per trasmettere un messaggio a qualcheduno che, in genere, è un servitore dello Stato troppo rigoroso per essere corrotto), oppure che la ‘ndrangheta si è riorganizzata su base regionale, e locale, con criteri di gestione e direttive operative evolute, che implicano capacità strategica e programmatica che questa mafia, al contrario di quella siciliana, non ha mai posseduto.

L’evoluzione “politica-programmatica” del fenomeno “ndrangheta deve preoccupare e fare riflettere. Potrebbe trattarsi di una trasformazione etero-diretta che vede la ‘ndrangheta soppiantare, nell’attività di destabilizzazione dello Stato, l’indebolita mafia siciliana. La storia italiana non è nuova a intrecci infernali.

Il dr. Gratteri è stato, negli anni, uno dei pochi veri nemici della ‘ndrangheta. Capace di leggere questo fenomeno criminale con metodo scientifico, contrastandolo secondo le possibilità offerte dalla legge. Come sempre tutto ruota intorno ai soldi.

La leadership che la ‘ndrangheta possiede, secondo quanto affermano molte inchieste giudiziarie, nel traffico internazionale di stupefacenti ha fatto incamerare, a questa mafia, decine e decine di milioni di euro negli ultimi anni. Denari che sempre meno, grazie alle numerose attività investigative e di contrasto, possono prendere le antiche strade di riciclaggio: borse valori internazionali, investimenti immobiliari e commerciali in genere, corruzione politica, ecc. Questi soldi cominciano a puzzare di muffa.

Le leggi di contrasto, l’incorruttibilità, divengono la frontiera da superare, attraverso la paura, l’intimidazione e, se necessario, la morte. Questo confine è formato da incorruttibili servitori dello Stato. La storia si ripete, questa volta sul suolo Kalabrese. I fenomeni sociali di disagio sono l’humus entro cui si muove questa strategia. Giovani disoccupati, famiglie oltre la soglia della povertà divengono spettatori muti, inconsapevoli e consenzienti di quest’evoluzione del male. Sembra superfluo aggiungere che la marginalizzazione politica, subita dal dr. Gratteri, non ha fatto bene alla lotta alla ‘ndrangheta e alle altre mafie. Questa mancanza di fiducia non ha fatto bene alla Kalabria e alle persone oneste che ci vivono.

Fantasia?


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