La riflessione. L'incontinenza scritta degli intellettualoidi

C’è un intellettualismo esasperato che, il più delle volte, si rivolge alla gente comune, al popolo e, molto spesso, non viene compreso. In questa ambizione egocentrica ed estrema del proprio sapere, si nascondono nozionisti che imparano a memoria frasi fatte e, se mai qualcuno chiede dei chiarimenti su alcune affermazioni, loro rispondono: glielo spiego dopo. Ovviamente dimenticando di farlo.

Queste persone sono colpite da logorrea che io, in tempi non sospetti, ho definito: incontinenza orale.

Ora vi è un’altra d’incontinenza, quella scritta che però, a differenza di quella orale, lascia il segno come la cacca fatta fuori dal vaso. Certo si può pulire, pian piano va via anche la puzza, ma resta sempre il ricordo.

E, il ricordo della merda, non è un bel ricordo.

Gli uomini e le donne di cultura, veri, le persone che offrono il loro sapere per la gente, vivono di studio, di impegno sociale, non di spot su Facebook; vengono conosciute ed apprezzate per quello che lasciano nel pensiero di chi li legge.

A volte, si annuncia la nascita di un libro allo stesso modo dell’uomo del camion che gridava: varichina!

Dai, un po’ di contegno e, se proprio non riuscite, in farmacia trovate delle pomate specifiche alla vostra vanagloria: Carmagur, a base di lidocaina. Se dovessero essere esaurite (le pomate intendo), dovete aspettare pazienti l’arrivo di un circo.