La riflessione. La Locride e la Città Metropolitana
- Mimmo Musolino
Locride, locride e sempre locride! Arriva l’estate… fogne e discariche con liquami inquinanti e cancerogene che scolano a cielo aperto e che vanno a ‘mpestare di fango e melma puzzolente il mare limpido che fu di Ulisse e di Enea, ed i bagnanti ed i pochi turisti scappano e quelli residenti, per fare un bagno e non uscire dall’acqua con tatuaggi di merda, se la danno a gambe levate verso lidi e spiagge più accoglienti e pulite. Ed addio all’economia turistica che dovrebbe rappresentare un punto di forza della traballante e fallimentare economia della Locride.
E, per carità, fermiamoci solo a questo argomento senza addentrarci in altre argomentazioni anche più gravi e scellerate.
Dopo lo Stato, i Comuni, la Regione, la Provincia e i loro evidenti e famigerati fallimenti adesso arriva la Città Metropolitana!
Forse e probabilmente un altro carrozzone da riempire di poltrone di potere politico e partitico che costeranno ancora lacrime e fatica ai cittadini ( … le tassazioni oramai insostenibili e senza servizi, nemmeno i più essenziali come quello del diritto alla Salute, art. 32 della Costituzione). Ci saremmo aspettati che il Comitato dei Sindaci della Locride (ancora c’è?) si riunisse e stilasse un programma in tre o quattro punti: Sanità, occupazione, Turismo, Agricoltura, in primis, per poi imporlo ai costituendi nuovi organismi della Città Metropolitana.
Sì, imporlo ! E fortemente imporlo!
Perché la Locride ha la possibilità e gli strumenti per farlo in quanto i suoi 42 comuni (allargati a qualche comune confinante che ha specificatamente gli stessi problemi) sono quasi la maggioranza assoluta della nuova Città Metropolitana.
Ed invece si litiga e ci si contrappone, ed potere politico-contrattuale si azzera. E l’autorevolezza dei sindaci tocca livelli di miseria.
Dividi et impera. E Reggio Calabria ed altri grandi comuni se la godono alla grande alle loro spalle. Io mi chiedo dove sta la coscienza civica e l’amore per la propria terra. Questi signori, è mai possibile, che non hanno letto un rigo degli scritti di Corrado Alvaro, Francesco Perri, Saverio Strati, Mario Lacava, Antonio Delfino e tanti altri nei quali scorreva lo stesso sangue che scorre nelle vene dei sindaci della locride?
O questi signori sindaci credono che una poltroncina, pagata con danaro pubblico (i grandi sacrifici dei loro concittadini), nella Città Metropolitana possa valere di più dell’amore per la propria martoriata? Non conosco di persona Giovanni… non quello del Vangelo, s’intende, … ma Giovanni Calabrese, il sindaco di Locri, del quale leggo tante dichiarazioni e mi è venuto di paragonarlo (con tutto il rispetto) alla classica voce che grida (inutilmente) nel deserto. E se domani, o stasera stesso, egli fosse nella capacità di mettere insieme i sindaci di buona volontà e che non sono stretti nella morsa soffocante dei partiti politici (i quali hanno già preparato la lista delle poltroncine da far votare (?) ai loro “vassalli”); i quali sindaci (liberi dalle pastoie dei partiti) e spero che almeno un paio c’è ne siano, per l’approvazione di un programma, come prima detto, e di metterlo ai voti ed all’approvazione del Consiglio della Città Metropolitana! Almeno sapremmo, senza ombra di dubbio, chi sono i veri nemici della Locride e a chi addebitare, almeno sulla coscienza, i disastri che si susseguono, senza sosta, in questo abbandonato e derelitto territorio.