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La riflessione. La questione dei cacasenno

  •   Bruno Salvatore Lucisano
La riflessione. La questione dei cacasenno

La questione meridionale, rimane ed è questione, fino a quando chi la deve risolvere sarà quello per cui, questione non è. E quello è sempre lui, il politico e  benestante, per il quale si sta bene così come si sta. Per questa gente indegna, non c’è alcuna matassa da sbrogliare, per loro il filo srotola liscio e morbido.

La nostra società è ancora dominata da cacasenno che non hanno alcun interesse a cambiare le cose. Sono quelli che sostengono sempre i partiti di governo e, tra cento anni, i loro parenti e assimilati, li troverete tra i rivoluzionari del sistema, e vi diranno che i loro avi contestavano il potere mentre, invece, sono quelli che dal sistema allattano, convincendo chi non ha latte che prima o poi arriveranno le vacche!

Noi viviamo nell’oblio e nella accettazione supina di tutto quello che ci viene imposto, e se e quando, tentiamo di ribellarci, ci sarà il barone di turno con la pancia piena, che ci condurrà a più calme ed oculate considerazioni. I ciccioni si guardano bene dalla carestia!

Il codazzo antimafia che si sposta da una parte all’altra, penetrando anche nelle scuole, dove ben altro dev’essere insegnato ai ragazzi, ha portato a ridurre la questione meridionale a questione ndranghitistico mafiosa. Questo è!

Rubo poche righe da una straordinaria riflessione fatta da Giancarlo Costabile, docente Unical, che così ragiona e scrive:” Dal 2000 ad oggi, la Svimez ci spiega che sono quasi 2 milioni gli emigrati dal Mezzogiorno, in larga parte laureati e sotto i 35 anni di età. Sempre secondo questo importante centro di ricerca, entro il 2050 solamente 1 italiano su 4 abiterà le città meridionali. Scientificamente si chiama desertificazione civile, politicamente è un olocausto. Se non vogliamo altre Melito e Nicotera, dobbiamo uscire dall’ipocrisia di certa antimafia, fatta di sirene estetizzanti, spasmodica ricerca di denaro pubblico, danze folcloristiche”.

Per essere all’altezza, c’è bisogno di uomini alti ed oggi, purtroppo, siamo popolati da nani politici che, arrivati al potere, attraverso macedonie partitiche, non sanno da dove cominciare perché il livello è davvero esilarante.


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