La segnalazione. Ridicole aree di sosta a Pietra Cappa
- Arturo Rocca
Segnalare un obbrobrio non serve!
Lamentarsi con le istituzioni è un inutile esercizio di vanagloria!
Aspettano che passi la piena e che gli affari vadano in porto per come li hanno concepiti. A nessuno è venuto in mente che approntare aree di sosta con tavoli e panche rendeva ridicola la maestosità della Regina dell’Aspromonte, Pietra Cappa, e tanto meno che illuminarle con fari alimentati da pannelli solari e poste in cima a pali metallici alti 5 metri era ancora più ridicolo oltre che inopportuno.
Ma si può obiettare che tale illuminazione serve per indicare la via quando c’è nebbia, proprio come il giorno che abbiamo scattato le foto, per evitare ai viandanti di perdere il cammino o al ladrone di non essere pestato dai musicanti di Brema.
Noi siamo convinti che siano stati installati proprio perché chi ha la responsabilità della montagna se ne intende molto ed opera di conseguenza anche in contrasto con le voci delle associazioni, che restino pure Cassandre inascoltate tanto lorsignori proseguono per la loro strada senza smarrirla grazie ai lampioncini fotovoltaici.
Ma non basta loro assicurarsi la direzione, hanno bisogno di sapere quanto tempo s’impiega per arrivare transitando sui sentieri per cui hanno ingaggiato uno stuolo di tecnici preparati e grandi conoscitori dei luoghi e dell’escursionismo e si sono fatti fabbricare frecce in legno con l’indicazione dei luoghi ed anche le ore, i minuti e, udite udite, le sue frazioni di percorrenza.
Camminare per credere!