«Meno sbirri, più lavoro». A tra cinquant'anni Presidente
- Bruno Salvatore Lucisano
Con la premessa che è quantomeno stravagante che uno ndranghitista chieda lavoro, andiamo avanti…
Ha fatto più rumore la scritta su un muro di Locri “Meno sbirri, più lavoro”, che la venuta del Presidente.
La trovata di un bullo o di un mezzo malato di ndranghita, in cerca di punti sulla Ndrina Card e, in cerca, di visibilità agli occhi del boss, ha fatto sdegnare la politica tutta che per abitudine alle ruberie e al malaffare, in verità, non dovrebbe indignarsi di nulla!
Si è indignato il sindaco di Locri che risponde con un altro cartello. Hanno fatto titoloni il Corriere e La Repubblica. Titoloni risparmiati a Minzolini, un pregiudicato condannato in via definitiva a due anni e mezzo per peculato, e salvato da un buon numero di cosiddetti onorevoli.
E peculato trae origine dalla parola latina pecus, che vuol dire gregge. Nel caso specifico: appropriazione indebita di danaro pubblico. In locrese: latru!
Il bulletto che ha scritto sul muro tra l’altro non sa che il numero di forze dell’ordine (sbirri come li chiama lui) nel frattempo è aumentato. Infatti gli uomini della guardia forestale, abili cercatori di funghi ed asparagi, sono diventati, per miracolo, carabinieri in una notte!
I superbi militari di questo straordinario Corpo, ai tempi dei sequestri, quando i boschi dell’Aspromonte pullulavano di sequestrati e latitanti, sono stati così iellati che non hanno trovato neanche uno!
Vorrei parlare un po’ del Presidente ma anche lui, dopo cinquant’anni dall’altro, è venuto qui a parlarci di ndranghita.
Nessuna parola di lavoro, di trasporti, di fame, di ospedali, di aeroporti. Solo ndranghita, nient’altro che ndranghita.
Del resto, il Presidente è venuto a Locri perché a Locri, Don Ciotti, ha organizzato il festival dell’anti ndranghita, non certo perché si ricordava della Calabria come regione di questa Repubblica!
Ma tant’è, guardiamo il lato buono della cosa. Alla fine la ndranghita dà lavoro a molte persone e, per fare l’elenco, non basterebbe un… tomo.
Se non esistesse la ndranghita, Don Ciotti dovrebbe tornare a dire messa e il 90% delle persone invitate alla parata perderebbero prestigio e lavoro. Questo è evidente!
Vi do un consiglio, lasciate che di ndranghita si occupino giudici, magistrati e forze dell’ordine. Basta con le parate che, tra l’altro, costano un banco di denari.
Perchè vedete, dopo tanto trambusto che lascia le cose così come stanno, noi calabresi e locridei, ndranghitisti a prescindere, ritorniamo al nostro eterno, sconfinato ed indistruttibile letargo.
Buonanotte Locride, a tra cinquant’anni Presidente.
- P.S. Avevo mandato una mail per partecipare con la mia poesia “Canni i lupara” a questa parata. Mi pento solennemente di averlo fatto e ringrazio Dio che nessuno mi abbia chiamato fino ad ora.
Figuriamoci ora!