Ministra Boschi visiti le trincee della Costa Jonica
- Pasquale Faenza
Cara Ministra Maria Elena Boschi so che oggi verrà in Calabria per incontrare i magistrati che stanno seguendo la vicenda dello stupro di Melito di Porto Salvo, i rappresentanti delle istituzioni e i responsabili dei centri antiviolenza. Sa, volevo consigliarLe un sopralluogo a Melito di Porto Salvo, lungo quella costa denominata “dei Gelsomini” nonostante, da cinquant'anni, sti benedetti fiori non si coltivano più perché lo Stato non ha saputo o voluto tutelare l'unica vera economia di questa ultima spiaggia d'Italia.
Pensi, qui, nonostante si sfrutti la manodopera a basso costo degli emigrati, non conviene più manco coltivare la terra, neanche per produrre eccellenze agroalimentari come il bergamotto, nonostante cresca solo ed esclusivamente lungo questi dannati 150 km di costa. Vedrà, sarà alquanto significativo percorrere la Ss 106. Lo sa come la chiamiamo? “La strada della morte”, così, giusto per rendere più frizzanti le giornate di lavoro o le serate di chi, per andare ad un cinema o a un teatro, deve per forza rischiare la vita. Meglio però del servizio ferroviario, perché oramai è stato quasi del tutto cancellato, nonostante emigriamo da più di due secoli.
Credo però che portarsi a Melito l'aiuterà a carpire qualcosa in più sull'accaduto, punta di un iceberg del degrado sociale che oramai da anni interessa l'Ex Costa dei Gelsomini. Ci sono tutti gli ingredienti per capire...è facile mi creda: c'è il figlio del mafioso, il figlio di un maresciallo dell'esercito e il poliziotto che, che consiglia al fratello (tra i presunti stupratori arrestati) come eludere le indagini. C'e una madre incapace di proteggere la figlia e un padre costretto a rivolgersi al mafioso piuttosto che alle forze dell'ordine...e poi preti che parlano di prostituzione, intervistati che non sanno manco argomentare l'accaduto, pregiudizi e il silenzio di quanti si sentono violentati quotidianamente, proprio dallo Stato.
Le risposte a tutto a questo? Tranquilla, le troverà osservando il paesaggio, ridotto oramai ad un enorme periferia urbana, sempre più dissanguata dall'emigrazione; in quell'ecomostro che incontrerà a Saline Ioniche, che lo Stato vuole convertire in una Centrale a Carbone, nonostante le proteste dei cittadini; nelle campagne abbandonate per mancanza di strade, nei borghi che si affacciano sulla costa, quasi del tutto disabitati perché non c'è nessun genere di servizio, manco una guardia medica, o lungo le riviere di cemento armato, dove persino l'erosione delle coste non lascia intravedere nessuna speranza, per una futura ripresa turistica di questa terra.
Si faccia portare in trincea... Le assicuro che a differenza di altri luoghi, più che silenzi sentirà solo grida di disperazione.