Monasterace. La locomotiva non ce l'ha fatta…
- Redazione
Affermare che i nostri treni regionali siano in condizioni precarie, è un po’ come “sparare sulla Croce rossa”. Sono anni che questa terra si batte per delle vie di comunicazione decorose e per dei mezzi al passo coi tempi.
Un tratto di Statale 106 che collega Locri a Roccella, e uno scheletro di Bovalino-Bagnara che offende Platì (promosso ad ecomostro), è quanto abbiamo ottenuto dalla fine del Ventennio ad oggi.
Il porto di Gioia Tauro “cuore del Mediterraneo” resta inutilizzato (e inutilizzabile) perché non contornato da adeguate linee ferroviarie e rispettive gallerie adatte al profilo dei container. Paghiamo un’alta velocità che arriva a Salerno. E le mete turistiche sono già per gli italiani o l’estero o le fangose costiere emiliane. Più giù non è Italia, si va a dorso di mulo.
E sarebbe stata una decisione certamente più saggia per i passeggeri che, questa mattina, si sono avventurati sul treno regionale 22474: partito dalla stazione di Reggio Calabria centrale alle ore 6.12 e diretto a Catanzaro Lido.
La locomotiva infatti non ce l’ha fatta a raggiungere la destinazione, fondendosi miseramente tra fumo e fiamme presso la stazione di Monasterace.
Non facciamo allarmismi: nessun attentato, nessun incidente, nessuna “bomba proletaria”. Solo lo scotto del tempo. E per fortuna sono lontani i tempi delle lotte proletarie, chissà cosa avrebbe detto “l’eroe giovane e bello” se piuttosto che “esplodere contro il cielo” sarebbe dovuto scendere a riparare il motore…
(a.i.)