Parole in libertà. "Calabria Verde", io sto con il generale se...
- Antonio Strangio
Sappiamo tutti che i problemi e i casini combinati da chi in questi anni, tanti per la verità, è stato chiamato a guidare e gestire l’ex Afor, oggi Calabria verde (ma fra poco rischia di diventare “Calabria rossa”), sono talmente tanti che il governatore della Calabria, Mario Oliverio, per mettere fine a una storia di fango che altrimenti se non contenuta rischia di portare a mare tutto, ha deciso di mettere alla testa della più grande azienda pubblica presente in Calabria, soprattutto dopo gli ultimi e clamorosi scandali, un carabiniere ancora in servizio, il generale Aloisio Mariggiò, attualmente vice direttore tecnico operativo della Direzione investigativa antimafia in Roma, perché la Calabria e i calabresi li conosce molto bene, e perché il nuovo incaricato è già stato comandante provinciale dell’arma prima a Catanzaro, poi a Cosenza e successivamente, dal 2013 al 2015, comandante della Legione carabinieri Calabria.
Una scelta sicuramente molto sofferta, ma anche tanto ponderata che, se da un lato non fa a pugni con quella politica straordinaria che in Calabria sta commissariando ogni cosa, anche le processioni e i portatori, nel caso specifico, invece, trova tutti d’accordo, soprattutto gli operai forestali, gli unici che non hanno nessuna responsabilità di tutto il casino combinato, ma i soli a pagare nel caso in cui non si riuscirà a trovare un argine a tanto fango…
Io sto con il generale se riuscirà a far partire la famosa riforma che prevede 11 distretti in tutta la Calabria, così come previsto dalla legge regionale, n. 25 del 16 maggio 2013;
Io sto con il generale se riuscirà a far si che ognuno faccia quello per il quale è pagato.
Io sto con il generale se gli operai, per essere pagati un mese si e l’altro pure, non saranno costretti a scendere in piazza bloccare strade e fare barricate.
Io sto con il generale se riuscirà a rendere produttivo questo esercito di operai che tutti ci invidiano e che tutti ci criticano.
Io sto con il generale se avrà il coraggio (il potere credo si) di buttare dalla finestra tutti quei dirigenti che in questi anni hanno lavorato per mettere su un mostro che piano, piano si stava mangiando anche le mattonelle dei bagni e degli operai se ne fregava altissimamente, anche perché, il mostro, era protetto da chi l’aveva partorito: i vari partiti.
Io sto con il generale se riuscirà a valorizzare le tante risorse umane che una classe politica poco seria e per questo poco onesta, ignora a tutto vantaggio di pseudo consulenti che costano un occhio della testa e gravano sul bilancio degli operai.
Io sto con il generale perché la Calabria è dotata di una straordinaria varietà di paesaggi e di specie animali tali da potersi considerare una sorte di “sintesi dell’intera natura” italiana.
Quasi 800 kilometri di coste, sei massicci montuosi, un’estensione forestale tra le più cospicue d’Italia e un’imprevedibile ricchezza d’acque interne, che ne fanno un patrimonio unico in natura, uno scrigno di rara bellezza da proteggere e conservare e tutelare.
Io sto con il generale, perché la Calabria a parte questa azienda pubblica non ha quasi nulla, anzi non ha nulla, e se anche questa risorsa finirà nel fango, allora noi tutti saremo costretti a vivere nel fango e torneremo ad essere quello “sfasciume pendulu sul mare” che tanti danni e lutti ha causato in passato.
Insomma, io sto con il generale se riuscirà a salvaguardare questo straordinario patrimonio di risorse umane che sta alla Calabria, come la Fiat ai torinesi, e senza del quale rischieremo di diventare più poveri e soli di quanto già lo siamo.
Un’altra parte di me pensa, invece, che se le montagne calabresi che pure sono belle e varie, avessero diritto di parola, secondo voi cosa direbbero a proposito della scelta del Governatore della nostra martoriata terra di Calabria, di affidare la tanto vituperata Calabria Verde, non a un esperto di montagne e di cose ambientali, ma a un militare che invece non sappiamo fino a che punto conosce le montagne, ma sappiamo bene invece che cosa conosce e di che cosa è capace?
E come succede quasi sempre in questi casi, il paese e il popolo si è diviso in due: da una parte ci sono quelli che credono nella scelta operata, la volontà e la fretta di militarizzare la montagna e i suoi lavoratori; dall’altra, invece, tutti quelli che sono convinti che non ci sono invece altre medicine o ricette miracolistiche, capaci di sanare e mettere in riga la più grande azienda calabrese, un comparto unico nel suo genere, sul quale tutti si arrogano il diritto di sparlare, anche Giletti e la sua prezzolata “Arena” che invece di entrare nei tanti e grandi problemi del Paese, dedica una puntata si e l’altra pure ai forestali calabresi e siciliani. Nel mezzo stanno i 7-8 mila operai forestali che, pur tra mille difficoltà e stipendi liquidati con il contagocce, non sanno se piangere o ridere.
Non sto invece, con il generale nel caso in cui non riuscirà a fare niente di nuovo e di buono, e si limiterà soltanto ad arrestare anche le querce, i faggi e le conifere, le felci e il cardo mariano, il rododendro e lo scoiattolo, al fine di poter giustificare un provvedimento restrittivo, arresti domiciliari, nei confronti di una montagna che nell’immaginario di molti, è un covo di briganti e di malavitosi, e non di operai capaci di sanare le montagne, alcuni dei quali alla montagna hanno sacrificato la propria vita.
Altrimenti, starò con tutti quelli che avranno il coraggio di scendere in piazza e gridare no alla politica dello sfascio, voluta da quattro politicanti che stanno facendo di tutto per mandare al macero le ultime residue speranze di una terra incompresa e vilipesa, di una terra amara che dopo aver perso i treni e le stazioni, gli ospedali e i medici che vanno via, emigrano e più non tornano indietro, rischierebbe di perdere anche le montagne con tutti i suoi tesori. Uno scrigno magico di rara bellezza, sul quale niente e nessuno potrà mai scrivere la parola fine. E i forestali che sono incazzati e vigili, sono lì e in allerta per evitarlo. Con o senza generali…