Pestaggio a Fermo. «Oggi, piú che mai, siamo tutti scimmie»
- Mario Alberti
Non ci sono rami sul lago di Como, a Fermo, trentasettemila abitanti circa, comune delle Marche gentili.
Regione lontana generalmente dai clamori della cronaca, sia legata a fatti delittuosi che di immancabile corruzione. Siamo al centro di una strana Italia che spesso dimentica il proprio passato, con becera ignoranza e negativo polulismo.
Viviamo in uno storico momento dove chi perpetua i mali del Paese, corruzione, disoccupazione, emergente povertà, cerca disperamente il capro espiatorio dove far confluire l’odio e l’aggressività a stento repressa del popolo che ignora.
Non ci sono rami che volgono all’orizzonte, ma ci sono comunque, in questa nostra grottesca parodia, Renzo e Lucia, promessi e parziali sposi dalla pelle nera.
Troppo nera per le camicie nere degli anni della decadenza.
Renzo e Lucia sfuggono dai machete di Boko Haram, truce organizzazione terroristica che semina terrore e teste mozze in Nigeria, Africa.
Continente depredato e violentato nei secoli scorsi da una smemorata Europa che adesso vorrebbe chiudere le frontiere ad un popolo, quello africano, verso il quale abbiamo, se solo conoscessimo e ricordassimo, immense reponsabilità.
É una nemesi storica e chi può ne deve prendere atto.
Chi non può, come accade, odia.
In questa nostra storia non ci sono solo Renzo e Lucia, ma anche i Bravi.
Fascisti, diciamolo pure, estremisti, diciamo anche questo, che vegetano in riva al bar in attesa di una rissa che si procurano, settimanalmente, andando allo stadio ed ammorbando, così, il gioco più bello del mondo.
Renzo e Lucia nigeriani si sposano, con rito cristiano, a Fermo ed attendono pazienti e rassicurati il riconoscimento di rifugiati politici.
Fino ad ieri. Fino a quando da quegli infami non parte forte, all’indirizzo di Lucia, un violento grido di scherno
…Scimmia!! Scimmia!
Certamente, i due aggressori avranno creduto alle storielle dei quaranta euro al giorno, dei cellulari e delle schede gratis, degli immigrati fannulloni che dormono negli alberghi a cinque stelle ed alle foto dei piatti di pasta buttati nei rifiuti.
Elementi di odio che tutti i giorni la parte becera ed ignorante del web ci propina e che tutti i giorni una certa criminale politica rimbalza ed utilizza per conquistare consenso e voti.
Renzo non tollera, reagisce, vengono aggrediti entrambi dai Bravi.
Mazzate su mazzate Renzo muore.
Lucia finisce in rianimazione dove, pur disperata, acconsente all’espianto degli organi del marito, ormai cadavere.
Organi che salveranno, forse, chi vorrebbe affondare i barconi a mare ed ulizzare le ruspe contro donne e bambini dalla pelle diversa, dando una sonora lezione ad una società putrefatta, dove i rigurgiti di un mondo violento che affossò l’Italia e l’Europa meno di settant’anni ancora trovano ascolto.
Alla coscienza di ognuno il giusto commento dei fatti, e di questo mio delirio dettato dalla tristezza e dalla rabbia.
Oggi, più che mai, siamo tutti scimmie.