Reggio nel team delle grandi d'Italia?
- Federico Curatola
Reggio Città metropolitana sta per concretizzarsi ma pochi, anche tra i più attenti, sanno davvero cosa sia. Qual é la vera finalità di questi nuovi “enti”? Lo scopo primario della loro istituzione é quello di introdurre anche in Italia, come è avvenuto da tempo negli altri Paesi europei, istituzioni speciali e differenziate per le principali aree urbane che permettano di governare comunità locali che si sono sviluppate oltre i confini amministrativi tradizionali e che hanno problemi comuni. Vi sono temi, quali l’ambiente, il governo del territorio, la mobilità, la sanità, lo sviluppo economico e sociale, per i quali i confini amministrativi dei comuni sono insufficienti e le province non hanno mai avuto la forza per produrre politiche efficaci e condivise. Alle Città metropolitane lo Stato e le Regioni, ciascuno per le proprie competenze, potranno attribuire ulteriori funzioni per differenziarle dalle province ordinarie e per dare poteri e funzioni più forti in linea con gli altri Paesi europei. Ed é proprio sul confronto con le altre Città, sulla competitività su scala europea che Reggio si gioca la partita più importante indossando questa nuova “casacca” di Città metropolitana. Rilevato che Reggio ed il suo ambito di influenza sono in forte ritardo rispetto alle altre città italiane, che già stanno sedute attorno al tavolo del dialogo e del confronto, vuoi perché manca il Sindaco, anche se nella loro funzione una e trina i Commissari dovrebbero sentire il peso di questo “ruolo” e di questa partita, vuoi per quella atavica tendenza, tutta reggina, a dilatare i tempi ed i modi della metabolizzazione di ogni novità, mi permetto di sottolineare alcuni punti nodali nella questione della costruzione della Città metropolitana. La nuova programmazione 2014-2020 sta entrando nel vivo. In forte ritardo, l’Italia ha sottoscritto l’Accordo di Partenariato per l’utilizzo dei fondi che individua tre priorità strategiche: Mezzogiorno, Città ed Aree interne. Tra gli otto Programmi operativi nazionali inseriti nell’Accordo di Partenariato vi è il PON Città Metropolitane. Il Programma si pone l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle grandi città attraverso la realizzazione di pochi progetti che perseguano comuni risultati attesi, quali la modernizzazione dei servizi urbani, attraverso piani di investimento per il miglioramento delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici, l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane, riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali, la diffusione di servizi digitali che permettano di ridurre gli spostamenti fisici e di accelerare i tempi di esecuzione delle pratiche a costi più bassi. In altre parole, il programma, di fatto, serve a finanziare le “smart cities”. Un treno importantissimo sta per passare dunque, ma in pochi sembrano preoccupati del fatto che questo treno rischiamo di vedercelo sfilare senza la possibilità di salirci e correre via dal sottosviluppo e dall’arretratezza. Mi pongo e pongo ai soggetti investiti dell’autorità e della competenza decisionale alcune domande circa lo stato di avanzamento degli atti necessari a rendere possibile l’impiego di Fondi comunitari in Calabria nei prossimi anni. Visto lo “stallo” istituzionale in cui si trova la Regione, sarebbe utile sapere se e come è stato elaborato il Programma operativo regionale, strumento indispensabile per programmare la spesa in base agli obiettivi fissati dalla strategia comunitaria. Sarebbe altresì utile sapere, a livello più basso, se e come si sta elaborando il documento programmatico per la partecipazione di Reggio al Programma operativo nazionale “Città metropolitane”. L’assenza temporanea di organi “politici” alla guida dell’ente capoluogo, potrebbe vanificare gli sforzi profusi per l’inserimento di Reggio tra le Città metropolitane individuate per legge. Poichè ad ogni Città metropolitana saranno destinate risorse per 80/100 milioni, e poichè le priorità e gli obiettivi rappresentano esattamente ciò di cui la città di Reggio ha fortemente bisogno, mi chiedo se si stia lavorando in questo senso. Una Città metropolitana senza Sindaco, in una Regione senza Governo, può farcela a perseguire così importanti e ravvicinati obiettivi? Essendone stata rinviata, causa commissariamento, la sua istituzione, Reggio è da considerare fuori dal PON Città metropolitane? La Provincia, che praticamente si trasformerà in Città metropolitana, sta interessandosi a ciò che dovrà gestire a breve? Le mie sono solo domande, rivolte da chi di queste cosa si occupa a chi queste cose dovrebbe metterle in moto attraverso la redazione di documenti, la partecipazione ai tavoli ministeriali, la scelta degli interventi da realizzare per il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani, attraverso piani di investimento per il miglioramento delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici e con ricadute dirette e misurabili sui cittadini residenti e, più in generale, sugli utilizzatori della città. Mi auguro che le forze politiche, le organizzazioni (Confindustria, Camera di Commercio, ecc….), il Terzo Settore, i movimenti, facciano loro questo appello e rivolgano le stesse domande agli organi decisori ed eventualmente al Governo centrale, dal momento che Reggio è amministrata direttamente dallo Stato attraverso i Commissari, affinchè non vada perduta anche questa irripetibile opportunità.