San Luca. Un tavolo tecnico per risolvere il vergognoso problema delle strade di Polsi
- Antonio Strangio
A distanza di circa nove mesi dall’alluvione che ha colpito la Locride e messo in ginocchio interi paesi e in particolare il famoso santuario di Polsi, rimasto completamente isolato perché le strade d’accesso sono state tagliate in due dalla furia delle acque e dalla indifferenza e insensibilità dimostrata dalla nostra classe politica, e in particolare dagli Enti che hanno responsabilità sulle strade d’accesso che portano in Aspromonte, su insistenza del Commissario prefettizio chiamato a gestire il comune di San Luca, dottor Salvatore Gullì, l’unico Ente capace di fare suo il grido d’allarme lanciato dal superiore del santuario don Pino Strangio e il vescovo della diocesi, monsignor Francesco Oliva, negli uffici del palazzo municipale di San Luca, si è tenuto finalmente il primo tavolo tecnico.
La riunione, molto simile a una conferenza di servizi, si è tenuta nell’aula consiliare del comune aspromontano e ha visto seduti allo stesso tavolo, per la prima volta, i rappresentanti della Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, la Protezione Civile, l’Azienda Calabria verde, il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il comune di San Luca e la diocesi di Locri Gerace.
I lavori sono stati aperti dal dottor Salvatore Gullì, sempre più convinto che «Polsi è una problematica che non possiamo lasciarci alle spalle, e sulla quale ognuno di noi, deve assumersi le proprie responsabilità». Dopo un’ampia discussione che ha messo in risalto la volontà di tutti i soggetti di mettere fine a una vergogna che ha fatto dire al vicario generale monsignor Cornelio Femia che «se muore Polsi, muore anche la nostra identità, la nostra memoria», è stata condivisa una proposta che va nella direzione di mettere in sicurezza e al più presto le strade che conducono al Santuario. Nella sostanza si tratta di un ripristino provvisorio del tratto di strada “Cano – Polsi” nel sito attualmente interrotto a circa tre chilometri dal santuario, utilizzando diversi mezzi e risorse. Soggetto attuatore dell’intervento è stato scelto l’Azienda Calabria verde, grazie alla grande disponibilità del commissario, generale Aloisio Mariggiò. Calabria Verde fornirà le proprie professionalità (tecnici e operai) per la sistemazione del versante interessato, coordinando i mezzi messi a disposizione dalla Curia e dal Comune, mentre le spese saranno coperte grazie ad un contributo dell’Ente Parco Aspromonte, visto e considerato che l’intervento si caratterizza per il ridotto impatto ambientale su una strada intercomunale rientrante nella rete degliItinerari turistico – religiosi.
Nel documento è stato evidenziato inoltre, «che la Provincia acconsente alla realizzazione dell’intervento provvisorio, condiviso da tutti i tecnici, in attesa dell’intervento definitivo a cura di una ditta che si è aggiudicata i lavori di appalto, per la soluzione definitiva del dissesto». Una ditta che, aggiungiamo noi, non abbiamo ancora capito come mai non ha ancora aperto i cantieri e dato inizio ai lavori. Lo doveva fare già ai primi di giugno, ma ha rinviato l’inizio dei lavori e non si è mai preoccupata di spiegarne i motivi. Sulla stessa linea anche la Protezione Civile, la quale attraverso il Dirigente Responsabile per la Calabria, dottor Carlo Tansi si è riservato di fornire entro lunedì, data dell’inizio dei lavori, eventuali disponibilità di mezzi, a parte il fatto che provvederà a monitorare il sito provvisoriamente ripristinato per assicurare la fruibilità dello stesso in condizioni di sicurezza. Mentre la Regione Calabria, ha assicurato che è pronta ad elargire eventuali altre somme.
Giovedì prossimo Carlo Tansi, e tutti i soggetti che hanno partecipato al tavolo tecnico, saliranno a Polsi per verificare di persona lo stato dei luoghi e concordare eventuali altri interventi. Speriamo che il messaggio arrivi sui tavoli di chi è stato chiamato a governare la nostra bella terra, ricca di preziosi così rari come il santuario di Polsi, ma anche di figure che stanno facendo di tutto per annullare una storia che si perde nella notte dei tempi, ed è tutta la nostra grande e bella storia. Al giorno della grande festa mancano soltanto 28 giorni, mentre sono iniziati i pellegrinaggi organizzati. E qualcuno è chiaro che si dovrà assumere le proprie responsabilità nel caso qualcosa non vada per il verso giusto, perché la gente a piedi, quelli che possono, o in macchina, gli anziani, gli ammalati e i bambini, a Polsi, in un modo o in un altro ci vuole salire.
E tutto questo, mentre le ruspe di proprietà del Santuario, grazie all’autorizzazione del Parco Nazionale dell’Aspromonte, stanno provvedendo a proprie spese, a riaprire la strada San Luca – San Maria – Menti – Polsi.