Siamo nel vento
- Bruno Salvatore Lucisano
L’elicottero targato Catanzaro è fermo, si aspetta la bonaccia per farlo decollare sulla testa di noialtri felici e contenti, per fare la conta dei danni e la conta delle cazzate, per rassicurare oramai, i pochi servi rimasti. Perché ogni giorno di più, i politici, dimostrano la loro incapacità di governare una Terra che avrebbe bisogno di ben altri uomini, di ben altra intelligenza.
Non m’importa se di destra di sinistra di centro, del diavolo che li bruci, ma dalla direzione di un sentimento che parta dall’amore e dal rispetto per questo lembo di terra che Iddio ci ha concesso e che loro (i politicanti) hanno lasciato all’abbandono più totale e vile. Inadeguati, inaffidabili.
So bene, che davanti alla furia della natura c’è ben poco da fare, ma i danni, almeno quelli, bisogna ripararli. A meno che, non ci sia qualcuno, in quel mezzo riformatorio di Catanzaro che, prevedendo l’alluvione di oggi, ha pensato di non sistemare quella dell’anno scorso per risparmiare. Se così fosse, bisogna pure toccare…ferro!
Perché loro economizzano su tutto, tranne che sui loro stipendi, sulle loro prebende laiche, sulle buste paga dei loro familiari che, proprio in questi giorni, in vista del Natale, hanno rimpinguato chi con dodici mila, chi con venti mila euro l’anno. Tanto, loro stanno tranquilli nelle loro case, non abitano certo sull’Allaro o sul ponte di Bruzzano!
Ma passerete di moda, prima o poi, pure voi. Perché comunque, dopo il temporale c’è sempre il sereno. E noi calabresi testardi, speriamo ancora che esca il sole. Un altro sole.
Sembra lo sfogo ingenuo di chi dice: “Piove, governo ladro!”. Sì, è proprio così!