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Sulle strade di ghiaccio

  •   Francesco Iriti
Sulle strade di ghiaccio

Strade ghiacciate e pericolose, segnaletica assente: pericolo sempre dietro l’angolo.

É un quadro allarmante quello che compare davanti agli occhi dei cittadini e dei turisti che frequentano l’Aspromonte che giornalmente devono fare i conti con problemi atavici dovuti ad una scarsa, o quasi totale, assenza di manutenzione del sistema viario dell’entroterra.

Negli anni, i vari politici locali e regionali hanno speso molte parole per “salvare” questi territori che, soprattutto a causa dello spopolamento dei paesi montani, hanno visto un graduale abbandono dei cittadini verso le località marine o, in molti casi, in altre città italiane ed estere.

Il cambiamento dell’economia e l’aumento sempre più esponenziale della tecnologia è andata a discapito soprattutto di settori una volta peculiari come l’agricoltura e la pastorizia praticate nelle zone interne. Tutti questi aspetti hanno permesso ancora una volta alla classe politica di potersi “dimenticare” non soltanto della Calabria in particolare, questione lampante sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto di queste zone bellissime ma, allo stesso, tempo, bisognose di cure per la propria sopravvivenza.

Tuttavia, la bellezza di questi luoghi interni cattura in un attimo l’occhio ed il cuore di tutti coloro che decidono, anche solo per un giorno, di addentrarsi tra le stradine ed i vicoli di posti lontani dalla caoticità del vivere quotidiano e dalla routine. Infatti, in questi posti aspromontani dove molte volte la tecnologia non può svolgere il proprio compito, il visitatore viene pervaso da un’aria pulita e da un sentimento di appartenenza che non ha niente a che vedere con il resto dei luoghi dove giornalmente è “costretto” a vivere imprigionato davanti a computer e tv con in mano un cellulare. La natura affiora con la sua bontà e le sue pianure distese alternandosi con montagne ripide e con una fitta vegetazione che cresce spontaneamente.

Ruscelli, fiumiciattoli e laghi naturali fanno da contorno ad uno splendido habitat per le varie specie animali che vivono e si riproducono liberamente, nonostante l’intervento dell’uomo sempre pronto a stravolgere il ciclo della vita. In questo quadro splendido e incantevole è normale che gli agenti atmosferici facciano il loro normale decorso, intervenendo a modificare soprattutto quelle che un tempo rappresentavano le strade di collegamento tra l’interno e i paesi più a mare.

In questo caso, purtroppo, l’uomo sembra ormai essersi dimenticato di agire con opere preventive di manutenzione e di contenimento, ad esempio, delle frane (in molti casi si sono costruiti complessi abitativi su terreno friabili con le conseguenze del caso), pulizia di condotte per far defluire l’acqua, oltre a vari interventi che sarebbero necessari. E basta poco, una pioggia violenta, un abbassamento di temperatura che il pericolo subito torna a farsi largo in modo inesorabile. La neve, ad esempio, rappresenta per il Sud un evento molte volte circoscritto alle zone vere di montagna e soltanto nei periodi invernali.

É prassi comune che, al calare dei primi fiocchi di neve, in molti decidano di raggiungere queste località per sciare (dove esistono le strutture attrezzate) o per “toccare con mano” la neve. Ed ecco che qui continuano i disagi ed i pericoli con le strade che diventano dei veri e propri scivoli a causa del ghiaccio che si addensa sul manto e della mancanza di segnaletica. Se a questo si mette la nebbia non supportata dall’evidenza dei pericoli presenti sulla strada, l’aumento dei pericoli cresce a dismisura restituendo un bollettino che potremmo definire da guerra. La fine del 2014 e l’inizio del 2015 sono stati caratterizzati dalla caduta consistente della neve anche nelle località marine restituendo un’immagine imbiancata interessante e per certi versi romantica.

Tuttavia, se dopo il primo impatto veniva tralasciato l’aspetto iconico, subito dopo l’attenzione si spostava verso i tanti disagi con i quali hanno dovuto fare i conti le persone che in quei giorni vivevano nei paesi aspromontani. Infatti, come nel caso di Roccaforte del Greco, per fare un esempio, che a causa dello strano fenomeno ha costretto i residenti a non potersi muovere a causa del ghiaccio. In attesa degli interventi dei mezzi di competenza, le uniche alternative per cercare di “uscire” dal paese hanno riguardato l’utilizzo di mezzi 4×4 o dotati di catene. E questo è soltanto uno dei casi in cui la situazione in qualche modo è stata mitigata non senza fatica.

Di chi è la colpa? Da più parti si auspica un serio intervento anche se, al momento, le notizie liete sono limitate a interventi tamponi compiuti da piccole associazioni o da qualche ente anche se il problema persiste e andrebbe curato nel tempo, partendo dal presupposto che le bellezze rappresentate dai vari luoghi presenti nelle nostre zone possano rappresentare volano di sviluppo e di attrattive per il turismo locale. Nel frattempo, qualche luce in fondo al tunnel sembra intravedersi anche se è ancora presto per “cantare vittoria”. Infatti, l’Ente Parco dell’Aspromonte, guidato dal presidente Giuseppe Bombino, ha fatto sapere nei giorni scorsi che la manutenzione dei sentieri è stata affidata a cooperative agricole e forestali montane “Valorizzando per la prima volta la Legge sulla Montagna n. 94 del 1997, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte affida alle cooperative agricole e forestali montane – si legge in una nota – la manutenzione straordinaria di alcuni sentieri e luoghi che ricadono all’interno dell’Area Protetta.

Sono dodici i lotti oggetto di intervento su cui, tra l’altro, saranno realizzate le tabellazioni e la sistemazione dell’area intorno ad un casello montano; nel dettaglio le azioni interesseranno la riserva naturalistica integrale, l’area di sosta lungo del casello San Salvatore di Bova, i sentieri Staiti-Casalnuovo-Africo Antico-Casello Varì, Bova-Gallicianò, Bova-Delianuova, Stoccato-Contrada Palazzo, dei Greci, Bova-Carrà-Canovai-Polsi, tutti rientranti nel Piano di Sviluppo Rurale Calabria 2007/2013; altri due interventi, relativi ai sentieri Grancu-Mundo-Galasi e Serro Schiavo Montalto-Polsi-San Luca, rientrano, invece, nel Piano della Rete dei Sentieri 2008/2013.

Il totale dell’investimento messo in campo dall’Ente Parco è di circa un milione di euro. «La nostra azione – ha dichiarato il Presidente dell’Ente Giuseppe Bombino – mira a costruire un rapporto di elezione con le associazioni, le cooperative, i pastori e chiunque abbia a cuore l’Aspromonte. Gli interventi avviati – prosegue Bombino – oltre a favorire la rivitalizzazione dell’economia locale in un territorio estremamente debole, hanno una positiva ricaduta anche ai fini dell’accompagnamento delle recenti iniziative che abbiamo messo in campo per lo sviluppo sostenibile del turismo nelle nostre aree interne. L’importante somma investita per la realizzazione degli interventi – conclude Bombino – non solo contribuisce al miglioramento della fruizione sostenibile dell’Area Protetta e al recupero del patrimonio sentieristico per migliorare l’attrattività turistica e l’offerta dei servizi, ma, soprattutto, rappresenta una opportunità per diversificare l’economia rurale e, quindi, accrescere l’interesse dei giovani verso i nuovi temi della green economy e del lavoro legato alle infrastrutture verdi anche al fine di favorire la loro permanenza nei territori montani».

Si spera che iniziative del genere non rimangano isolate, ma si moltiplichino per il ripristino e la fruibilità delle bellezze paesaggistiche della nostra cara Calabria.


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